Tensioni e violenze in Mozambico: instabilità politica in pericolo

L’attuale situazione in Mozambico è segnata da violente proteste a seguito delle contestate elezioni. Gli scontri hanno provocato numerosi morti e feriti gravi, in particolare a Maputo, Nampula e Zambezia. La tensione è aumentata dopo l
L’attuale situazione in Mozambico è segnata dalle violente proteste scoppiate a Maputo, Nampula e Zambezia, che hanno causato la morte di almeno cinque persone e il ferimento grave di altre tre, secondo le autorità di polizia. Negli scontri la polizia si è scontrata con manifestanti armati di pietre, coltelli e machete.

Queste proteste sono scattate in seguito ai risultati delle elezioni del 9 ottobre, contestate da Venancio Mondlane, candidato presidenziale sconfitto, che si è dichiarato vincitore, denunciando brogli elettorali. Dal suo esilio in Sud Africa, Mondlane ha indetto una settimana di proteste a livello nazionale dal 4 all’11 dicembre, volte a bloccare strade, ferrovie, porti e aeroporti per “ripristinare la verità sulle elezioni”.

Il presidente uscente Filipe Nyusi ha messo in guardia dal rischio di interruzione dei pagamenti degli stipendi del settore pubblico, in particolare di quelli di insegnanti e infermieri, a causa della mancanza di sostegno finanziario esterno in Mozambico.

A Matola, le manifestazioni hanno preso una svolta drammatica in seguito alla morte a colpi di arma da fuoco di un ragazzo di 13 anni, ucciso da un agente di polizia in borghese. I residenti hanno bloccato l’accesso al parco industriale di Beleluane, dove ha sede Mozal, uno dei principali esportatori di alluminio, costringendo l’azienda a sospendere temporaneamente le sue operazioni di autotrasporto.

Questa ondata di tensioni e violenze rappresenta una questione critica per la stabilità sociale e politica del Mozambico. È essenziale che le autorità e i leader politici trovino soluzioni pacifiche per evitare un’escalation di violenza e ripristinare la fiducia dei cittadini nel processo democratico.

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