Attualmente, la gestione giudiziaria nella Repubblica Democratica del Congo, e più in particolare nella provincia dell’Ituri, solleva interrogativi legittimi. Infatti, la recente missione d’ispezione guidata dal primo presidente della Corte d’appello dell’Ituri, Emmanuel Shamavu, ha evidenziato un certo numero di irregolarità e pratiche discutibili all’interno delle istituzioni giudiziarie di questa regione.
Nel corso della sua missione, Emmanuel Shamavu ha evidenziato i grossi problemi nella gestione delle entrate giudiziarie. Rileva anomalie preoccupanti, in particolare casi in cui i riferimenti delle note di incasso della DGRAD e delle bollette bancarie non sono stati compilati correttamente. Queste carenze, che possono equivalere ad appropriazione indebita, sollevano legittimi interrogativi sull’integrità del sistema giudiziario in vigore.
Inoltre, il primo presidente ha denunciato i ricorsi ricorrenti e ingiustificati dei casi da parte dei tribunali, in particolare nei casi che riguardano l’ordine pubblico. Le situazioni in cui i casi sono stati rinviati più volte, fino a venti volte, evidenziano una grave disfunzione nel sistema giudiziario. Tali rinvii eccessivi, infatti, possono portare a gravi conseguenze, come la limitazione dei reati, privando così le vittime del diritto alla giustizia.
Di fronte a questi risultati allarmanti, Emmanuel Shamavu ha lanciato un appello urgente al rigoroso rispetto della legge e delle istruzioni da parte di tutti gli attori coinvolti nel sistema giudiziario dell’Ituri. Ha sottolineato la responsabilità dei giudici e ha chiesto una presa di coscienza collettiva per migliorare l’immagine della giustizia nella provincia.
In definitiva, le conclusioni di questa missione di ispezione evidenziano l’urgente necessità di riforme profonde all’interno del sistema giudiziario dell’Ituri. Una riforma che deve essere strutturata attorno a principi di integrità, efficienza e trasparenza, per garantire un accesso giusto e imparziale alla giustizia per tutti i cittadini.