Fatshimetrie ha condotto un’affascinante indagine sui seminari di sostegno psicologico per le donne a Port-au-Prince, Haiti. Questi laboratori hanno un obiettivo cruciale: aiutare le donne ad affrontare il trauma causato dalla violenza delle bande che affligge quotidianamente il Paese.
Negli ultimi mesi, Haiti è stata devastata da un’ondata di violenza, che ha spinto più di 700.000 persone a sfollarsi internamente, più di 100.000 delle quali a seguito dell’escalation degli scontri negli ultimi nove mesi. Donne e bambini si trovano particolarmente vulnerabili a questa violenza che è aumentata dall’inizio del 2023.
Le bande criminali hanno preso il controllo dell’85% dei quartieri della capitale, gettando la popolazione in un clima permanente di terrore e insicurezza. Nell’ambito dei laboratori, le donne partecipano a vari esercizi che coinvolgono terapia cognitiva e metodi di meditazione per aiutarle a gestire il trauma e l’ansia.
Uno di questi esercizi consiste nel picchiettare contemporaneamente sulle spalle, sulle braccia e sulla testa mentre si ascolta musica rilassante. Questi seminari di cinque giorni sono organizzati dall’UNESCO in collaborazione con l’Associazione psicologica haitiana e la Solidarietà delle giornaliste haitiane.
Eric Voli Bi, capo dell’UNESCO ad Haiti, ha espresso la speranza che questi seminari “forniranno alle vittime gli strumenti per ricostruire le loro vite” e affrontare le loro “ferite invisibili”. Secondo l’ONU, l’espansione delle attività dei gruppi criminali ad Haiti ha portato ad un aumento significativo della violenza di genere, colpendo soprattutto le ragazze e le donne.
Esther Josiane Mathelye, psicologa intervenuta durante i workshop, sottolinea che lo sfollamento ha un impatto significativo anche sul trauma delle persone coinvolte. “È stressante per loro dover lasciare un quartiere in cui hanno vissuto come comunità per 14-16 anni”, spiega.
Yolande Day, ex conduttrice radiofonica che ha perso la casa durante il terremoto del 2010, ha dovuto trasferirsi più volte prima di trovare rifugio a Croix-des-Bouquets. Tuttavia, all’inizio di quest’anno quest’area è stata invasa dalle bande, che ancora risiedono lì.
I workshop gli hanno insegnato a controllare lo stress e a ritrovare la risata. Dice: “Ci hanno aiutato. Prima di queste sessioni non sapevamo che questi esercizi potessero davvero aiutare. Non me ne andrò nello stesso modo in cui sono arrivata.”
Questa iniziativa, finanziata dal Global Media Defense Fund e dal Dipartimento di Stato americano, mira anche a sostenere le giornaliste haitiane. Fa parte di una strategia dell’UNESCO volta a proteggere coloro che contribuiscono alla cultura e all’informazione ad Haiti.
In conclusione, questi laboratori di sostegno psicologico offrono un raggio di speranza per le donne traumatizzate dalla violenza delle bande ad Haiti, fornendo loro strumenti per ricostruire le loro vite e superare le prove che affrontano quotidianamente.