L’allarmante situazione di povertà in Birmania nel 2023, rivelata dal rapporto delle Nazioni Unite, ha sollevato profonde preoccupazioni per il futuro del Paese e della sua popolazione. Un tempo considerata una delle economie più promettenti del Sud-Est asiatico, il Myanmar si trova ora ad affrontare una crisi economica senza precedenti, esacerbata da un devastante conflitto civile che sta spingendo milioni di persone nella povertà.
Il rapporto ha evidenziato il fatto che quasi la metà della popolazione birmana, il 49,7%, vive al di sotto della soglia di povertà, sopravvivendo con meno di 76 centesimi di dollaro al giorno. Questa cifra è raddoppiata rispetto al 2017, dimostrando la portata del deterioramento delle condizioni di vita degli abitanti del Paese. La presa del potere da parte dell’esercito nel 2021 ha gettato la Birmania nell’instabilità politica ed economica, mettendo a repentaglio la classe media e costringendo molte famiglie a tagliare le spese essenziali come cibo, sanità e istruzione a causa dell’iperinflazione.
Il massiccio collasso della classe media birmana, stimato al 50% nell’arco di due anni e mezzo, è un fenomeno allarmante che illustra la profondità degli sconvolgimenti socioeconomici che il paese sta attualmente attraversando. Questa situazione precaria ha portato circa tre quarti della popolazione del paese a vivere in povertà, facendo precipitare molte persone nella povertà estrema dove anche i bisogni più elementari non vengono soddisfatti.
Le zone di conflitto in Birmania sono particolarmente colpite dalla crescente povertà, con un disagio che riguarda soprattutto donne e bambini. Dopo il colpo di stato, gli scontri tra le forze anti-giunta e le truppe militari hanno portato a massicci spostamenti e distruzioni della popolazione, lasciando quasi tre milioni di persone sfollate e ora in condizioni di vita insostenibili.
Il deprezzamento del kyat, la valuta locale birmana, unito all’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari e di prima necessità, ha portato a un rapido deterioramento delle condizioni di vita di un’ampia fascia della popolazione. Inoltre, il drastico calo degli investimenti esteri e l’aumento della disoccupazione, con un incremento della migrazione di manodopera all’estero, hanno contribuito ad aggravare la crisi economica del paese.
Senza un intervento urgente e coordinato, la crisi umanitaria in Birmania non potrà che peggiorare, con conseguenze devastanti che avranno un impatto sulle generazioni a venire. Gli appelli all’azione del Programma di sviluppo delle Nazioni Unite evidenziano l’urgente necessità di garantire trasferimenti di denaro, accesso alla sicurezza alimentare e servizi essenziali per evitare che una spirale di povertà e disperazione si sviluppi in modo irreversibile.
In questi tempi di grande difficoltà per la Birmania e il suo popolo, è fondamentale che la comunità internazionale si mobiliti per fornire un sostegno vitale a coloro che ne hanno più bisogno. Di fronte a questa crisi umanitaria senza precedenti, l’urgenza dell’azione e della solidarietà è più essenziale che mai per evitare un collasso totale del tessuto sociale ed economico del Paese.
In questo contesto di disagio e vulnerabilità, è essenziale che le varie parti interessate, sia nazionali che internazionali, uniscano le forze per mitigare gli effetti devastanti della crescente povertà in Birmania e offrire un futuro più promettente per le generazioni future.
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