In una recente operazione militare in Nigeria, le forze armate hanno ottenuto una significativa vittoria contro gli estremisti violenti, dimostrando il loro impegno nel ripristinare la pace e la sicurezza nella regione nord-occidentale. L’ufficiale delle informazioni sull’operazione, il tenente Suleman Omale, ha rivelato questi dettagli in una dichiarazione alla stampa a Gusau, sottolineando il successo dell’operazione contro i gruppi terroristici.
Apparentemente le truppe hanno preso il controllo delle comunità di Babban Doka, Gobirawa Challi e Kabaro nel distretto di Maru, ingaggiando i terroristi in un intenso scontro armato. Durante questo scontro, i soldati hanno dimostrato un coraggio eccezionale, riuscendo a neutralizzare 12 terroristi e costringendo gli altri alla fuga, alcuni dei quali feriti dai proiettili.
In una successiva fase di perquisizione, le truppe hanno sequestrato un vasto arsenale appartenente ai terroristi, tra cui un fucile AK-47, un caricatore, munizioni speciali calibro 7,62 mm, un fucile artigianale e un fucile da caccia. Inoltre, 18 capi di bestiame e 10 motociclette appartenenti agli aggressori sono stati recuperati e distrutti sul posto, segnando una vittoria simbolica per le forze di sicurezza.
Il comandante della 1a brigata e del settore 1 OPHD, generale di brigata Sani Ahmed, ha elogiato la resilienza, la determinazione e il coraggio dimostrati dalle truppe durante questa operazione. Ha esortato i soldati a mantenere il loro dinamismo e a non allentare i loro sforzi fino a quando la normalità non sarà completamente ripristinata nella regione.
Questa risposta energica e decisa da parte delle forze armate dimostra la loro determinazione a proteggere i cittadini ed eliminare le minacce terroristiche che gravano sulla stabilità e sulla sicurezza del Paese. Questa operazione dimostra anche la loro capacità di intervenire efficacemente contro i gruppi ostili, rafforzando così la fiducia della popolazione nelle istituzioni di difesa del Paese.
Per ulteriori dettagli su questa operazione, puoi consultare l’articolo su Pulse Nigeria.