Durante il recente dibattito elettorale nazionale, l’ANC ha suscitato forti reazioni respingendo le critiche alla proposta di 200 miliardi di rand dell’assicurazione sanitaria nazionale (NHI) come “resistenza” da parte degli utenti dei servizi sanitari privati, che sarebbero effettivamente sovvenzionati dallo Stato. Questo scambio ha avuto luogo in un contesto in cui il ministro della Sanità Joe Phaahla ha confermato, in una risposta parlamentare scritta, che i crediti d’imposta medici sarebbero stati revocati per finanziare il NHI.
In un’ottica di garantire a tutti un accesso equo a un’assistenza sanitaria di qualità, il rappresentante dell’ANC, Parks Tau, ha ribadito che il sistema del fondo unico sarà implementato se il presidente Cyril Ramaphosa firmerà il disegno di legge NHI approvato dal parlamento lo scorso dicembre.
Durante il dibattito sono emerse le differenze di opinione su come migliorare l’accesso e la qualità delle cure per tutti i cittadini del Paese. Tau ha sottolineato che un’assistenza sanitaria di qualità non dovrebbe essere riservata a coloro che possono permettersene i costi, evidenziando l’importanza di trovare un equilibrio tra i sistemi sanitari pubblici e privati.
Altri partiti politici, come l’Alleanza Democratica (DA), l’Economic Freedom Fighters (EFF) e l’Inkatha Freedom Party (IFP), hanno espresso punti di vista diversi sul sistema sanitario in Sud Africa, ognuno sottolineando l’importanza di garantire una copertura sanitaria efficace ed equa per tutti i cittadini.
Inoltre, è stato proposto un approccio per stabilire una partnership tra i sistemi sanitari pubblici e privati per migliorare la fornitura di assistenza sanitaria e garantire un accesso universale alle cure.
In conclusione, il dibattito sul sistema sanitario in Sud Africa evidenzia la necessità di trovare soluzioni che garantiscano un accesso equo e di qualità alle cure per tutti i cittadini, bilanciando gli interessi pubblici e privati per assicurare una copertura sanitaria adeguata per l’intera popolazione.