Ecco il contenuto dell’articolo: **Fatshimetrie: L’impatto della malaria in Africa**
Nel corso dello scorso anno, la scoperta di casi di malaria trasmessi localmente negli Stati Uniti ha evidenziato l’effetto del cambiamento climatico nel rinverdire o spostare alcune minacce legate alle malattie. Tuttavia, in tutto il continente africano, la malaria non ha mai smesso di essere una grave minaccia, mietendo vittime e causando malattie a milioni di persone.
Un esempio significativo è quello di Funmilayo Kotun, un 66enne residente a Makoko, un quartiere informale di Lagos, in Nigeria. I suoi stagni d’acqua stagnante offrono condizioni ideali per la riproduzione delle zanzare vettici della malaria. Kotun non può permettersi le zanzariere trattate con insetticidi, che hanno un costo che varia dai 7 ai 21 dollari ciascuna, senza contare i farmaci antimalarici o i trattamenti.
In occasione della Giornata mondiale contro la malaria di quest’anno, ecco cosa è importante sapere sulla situazione in Africa:
**LA MALARIA CONTINUA AD ESSERE UNA PREOCCUPAZIONE**
Il parassita responsabile della malaria si diffonde soprattutto attraverso le zanzare infette e può causare sintomi come febbre, mal di testa e brividi. Sono particolarmente colpiti i bambini sotto i 5 anni e le donne in gravidanza. Gli sforzi per sviluppare un vaccino sono ancora in fase iniziale: quest’anno il Camerun è diventato il primo paese a somministrare un nuovo vaccino antimalarico ai bambini, seppur con un’efficacia di soli circa il 30% e non in grado di impedire la trasmissione. Recentemente è stato approvato un secondo vaccino.
I casi di resistenza ai farmaci antimalarici e agli insetticidi sono in aumento, mentre i finanziamenti governativi e dei donatori per l’innovazione stanno diminuendo.
Le condizioni di vita giocano un ruolo fondamentale, con quartieri sovraffollati, acque stagnanti, scarsa igiene e accesso limitato alle cure e alle misure di prevenzione in molte aree. Inoltre, una specie di zanzara invasiva, precedentemente osservata principalmente in India e nel Golfo Persico, sta sollevando nuove preoccupazioni.
**UN PROBLEMA IN CRESCITA**
A livello mondiale, i casi di malaria stanno aumentando. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, le infezioni sono passate da 233 milioni nel 2019 a 249 milioni in 85 paesi nel 2022. I decessi legati alla malaria sono saliti da 576.000 nel 2019 a 608.000 nel 2022.
Dei 12 paesi che sopportano circa il 70% del carico globale di malaria, 11 si trovano in Africa e un altro in India. I bambini sotto i 5 anni rappresentano l’80% dei 580.000 decessi per malaria registrati in Africa nel 2022.
**COVID-19 HA ARRETRATO I PROGRESSI**
La lotta contro la malaria ha registrato progressi in settori come i test diagnostici rapidi, i vaccini e le nuove zanzariere per contrastare la resistenza agli insetticidi, ma la pandemia di COVID-19 e i cambiamenti nelle priorità e nei finanziamenti hanno rallentato gli sforzi.
Uno studio pubblicato su Tropical Medicine and Infectious Disease lo scorso anno ha rivelato che i blocchi imposti per il COVID-19 hanno causato interruzioni nel 30% dei servizi sanitari delle comunità rurali in tutta l’Africa. I casi di malaria hanno ripreso a aumentare, ponendo fine alla tendenza al ribasso osservata tra il 2000 e il 2019.
Secondo l’OMS, questa tendenza al ribasso potrebbe riprendere presto.
**UN MONDO CHE SI RISCALDA E NUOVE SFIDE**
L’Africa si trova in prima linea nel cambiamento climatico e la crescente frequenza di eventi meteorologici estremi sta mettendo a dura prova gli sforzi di controllo della malaria nelle regioni a basso e medio reddito, come avvertito dal direttore esecutivo del Fondo globale per la lotta all’AIDS, alla Tubercolosi e alla Malaria nel mese di dicembre.
Nel 2023, il Rapporto mondiale sulla malaria dell’OMS ha introdotto per la prima volta un capitolo dedicato al legame tra malaria e cambiamento climatico, sottolineandone l’importanza come fattore potenziale di aumento del rischio. Gli scienziati temono che persone che abitano in aree precedentemente non adatte alle zanzare, come le pendici del Monte Kilimanjaro e le montagne dell’Etiopia orientale, potrebbero essere esposte.
In Zimbabwe, che ha registrato alcuni dei giorni più caldi degli ultimi decenni, i periodi di trasmissione della malaria si sono prolungati in alcuni distretti, un cambiamento attribuito al cambiamento climatico, come ha dichiarato il dottor Precious Andifasi, funzionario tecnico dell’OMS per la malaria in Zimbabwe.
**Conclusioni**
La malaria continua a rappresentare una delle sfide principali in Africa, infliggendo sofferenze e causando morti evitabili. I progressi nella lotta contro questa malattia sono stati ostacolati da varie sfide come la resistenza ai farmaci, la pandemia di COVID-19 e il cambiamento climatico. È essenziale che i governi, le organizzazioni internazionali e la società civile intensifichino i loro sforzi per controllare ed eradicare efficacemente la malaria, alleviando così il peso persistente su tutte le popolazioni africane.