I dati rivelati dal recente rapporto dell’OIM che evidenziano tendenze allarmanti nelle morti e nelle sparizioni dei migranti negli ultimi dieci anni sollevano profonde preoccupazioni. Dall’inizio del monitoraggio nel 2014, secondo il Missing Migrants Project, più di 63.000 persone hanno perso la vita o sono scomparse e presunte morte, con oltre 8.500 morti registrati nel 2023.
Un migrante su tre muore durante il viaggio mentre fugge per sfuggire al conflitto. Jorge Galindo, portavoce dell’OIM Global Data Institute, esprime preoccupazione per i dati allarmanti. Sottolinea che, anche dieci anni dopo, le persone continuano a perdere la vita nella ricerca di un’esistenza migliore. Le cifre sono agghiaccianti, con oltre il 60% dei decessi registrati dal progetto attribuiti all’annegamento. Solo nel Mediterraneo si sono registrati più di 28.000 morti e scomparse.
Il rapporto evidenzia l’elevato numero di decessi non identificati, con oltre due terzi dei migranti deceduti che rimangono sconosciuti. Sottolinea quindi l’urgenza di migliorare le operazioni di ricerca e salvataggio. Nonostante gli impegni politici e l’attenzione dei media, il numero dei migranti morti è in costante aumento. L’OIM chiede un migliore coordinamento nella raccolta dei dati e nei processi di identificazione per fornire un minimo di chiusura alle famiglie colpite.
Oggi, il Missing Migrants Project rimane l’unico database globale ad accesso aperto sulle morti e le sparizioni dei migranti, raccogliendo informazioni da una varietà di fonti come informatori chiave di governi, agenzie delle Nazioni Unite e organizzazioni della società civile.
Per approfondire questi dati e scoprire le immagini del rapporto IOM sulle statistiche di morti e sparizioni di migranti nel 2023, vi invito a consultare il nostro blog dove troverete articoli rilevanti che affrontano in modo approfondito questo tema.
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