La sorte dei detenuti nella prigione centrale di Masisi, nel Nord Kivu, continua a destare preoccupazione. Secondo la società civile, più di un centinaio di detenuti sono abbandonati da più di sei mesi, senza che sia in corso alcun procedimento giudiziario. La ragione di questa situazione è l’assenza di magistrati rifugiatisi a Goma per sfuggire all’insicurezza della zona.
Téléphore Mitondeke, relatrice generale della società civile, denuncia questa situazione e sottolinea la mancanza di seguito giudiziario per questi detenuti. Non si tengono più udienze e i prigionieri restano confinati nelle loro celle, come pacchi in un magazzino. I magistrati civili sono assenti e sono presenti solo agenti amministrativi a livello di procura o di procura militare.
È importante sottolineare che il territorio di Masisi si confronta con l’attivismo dei terroristi dell’M23-RDF, responsabili di numerosi abusi nella regione. La presenza di questi gruppi armati rende difficile la presenza sul campo dei magistrati per garantire la giustizia e il monitoraggio delle procedure.
Questa situazione solleva interrogativi sul rispetto dei diritti dei detenuti ed evidenzia le sfide che la giustizia deve affrontare in questa parte del Nord Kivu. È essenziale che le autorità adottino misure per risolvere questo problema e assicurino un adeguato monitoraggio dei procedimenti legali, al fine di garantire la giustizia e il rispetto dei diritti dei detenuti.
È inoltre importante sottolineare il ruolo cruciale dei media e della società civile nel sensibilizzare l’opinione pubblica su questa situazione e nel mobilitarsi per chiedere misure concrete per porre rimedio a questa situazione inaccettabile.
In conclusione, la situazione dei detenuti abbandonati nel carcere centrale di Masisi è preoccupante e richiede un intervento urgente da parte delle autorità competenti. Bisogna fare giustizia e rispettare i diritti dei detenuti. È essenziale mettere in atto i mezzi necessari per garantire un adeguato monitoraggio giudiziario e garantire la sicurezza e il benessere dei detenuti.