Nella regione di Masisi persistono gli scontri tra i ribelli dell’M23 e le forze armate congolesi (FARDC), che causano ulteriori sfollamenti di popolazione e perdite umane. Tali violenze hanno colpito in particolare le località di Bihambwe, Ndumba, Ngumba e Kabasse, provocando un deterioramento della situazione umanitaria.
La testimonianza di Jean de Dieu Barimwa, attore della società civile locale, illustra la portata dei combattimenti che sconvolgono la regione da più di 72 ore. Gli scontri armati sono diventati all’ordine del giorno, mettendo in pericolo la vita dei residenti e costringendo molte famiglie a cercare rifugio in aree considerate più sicure.
La recente esplosione di una bomba sganciata dall’M23 vicino a Minova, con il tragico bilancio di un morto e due feriti, sottolinea la brutalità di questo conflitto. Gli sfollati di guerra, provenienti da diverse località di Masisi, si trovano in condizioni deplorevoli, senza aver ricevuto fino ad ora adeguati aiuti umanitari.
Nonostante gli sforzi delle FARDC, sostenute dai giovani combattenti locali “Wazalendo”, per contrastare gli attacchi dell’M23, la situazione resta tesa. I ribelli stanno cercando di espandere la loro area di influenza effettuando azioni di reclutamento e persuasione tra la popolazione locale, come riferito dalle autorità presenti sul posto.
La violenza e l’instabilità che affliggono la regione di Masisi dimostrano la fragilità della situazione nella Repubblica Democratica del Congo. Di fronte a questo clima di conflitto permanente, è fondamentale garantire la protezione dei civili e promuovere soluzioni pacifiche per porre fine a questi scontri mortali.