Ayodele Fayose, ex governatore dello stato di Ekiti, è sotto processo per frode e riciclaggio di denaro da parte della Commissione economica e finanziaria (EFCC). L’accusa sostiene che Fayose abbia sottratto una somma di 6,9 miliardi di naira (circa 17,7 milioni di dollari) durante la sua campagna elettorale del 2014.
Il processo, iniziato nell’ottobre 2018, è ancora in corso ma ha subito alcuni ritardi a causa dell’indisponibilità del giudice che si occupa del caso, il giudice Chukwujekwu Aneke. Il giudice era in carica durante le ultime udienze in tribunale e il resto del processo è previsto per gennaio e febbraio del prossimo anno.
L’accusa accusa Fayose di aver ricevuto una somma di 1,2 miliardi di naira per finanziare la sua campagna elettorale, somma presumibilmente collegata ad attività fraudolente. È anche accusato di aver ricevuto un pagamento in contanti di cinque milioni di dollari da un ex ministro della Difesa, senza passare per un istituto finanziario.
L’EFCC sostiene inoltre che Fayose avrebbe tenuto 300 milioni di dollari sul suo conto bancario e avrebbe acquistato beni immobili per un valore di 1,6 miliardi di dollari a Lagos e Abuja, con fondi derivati da attività criminali. Presumibilmente avrebbe anche utilizzato 200 milioni di dollari per acquistare una proprietà ad Abuja, a nome di sua sorella maggiore, Moji Oladeji.
Fayose, da parte sua, si è dichiarato non colpevole di tutte le accuse contro di lui e continua a beneficiare del suo rilascio su cauzione.
Questo processo sta attirando molta attenzione a causa dell’entità delle somme coinvolte e della notorietà di Fayose come ex governatore. Evidenzia gli sforzi dell’EFCC per combattere la corruzione e il riciclaggio di denaro in Nigeria.
È importante notare che tutte le accuse sopra menzionate restano accuse e la colpevolezza di Fayose sarà stabilita dalla corte alla conclusione del processo.
L’andamento di questo processo va seguito da vicino, perché avrà un impatto significativo sull’immagine degli ex leader politici della Nigeria e sulla lotta alla corruzione nel Paese.