“Ramadan nella RDC: tra preghiera, resilienza e speranza per un futuro migliore”

Il Ramadan, il mese sacro per i musulmani di tutto il mondo, è iniziato lunedì 11 marzo nella Repubblica Democratica del Congo. Durante questo periodo, i praticanti fedeli osservano il digiuno, l’astensione dal mangiare, dal bere e dai rapporti sessuali dall’alba al tramonto. Questo importante evento religioso rappresenta uno dei cinque pilastri dell’Islam.

L’imam Dauda Malik, eminente membro della comunità islamica congolese (COMICO), ha voluto trasmettere un messaggio di speranza, in particolare agli sfollati musulmani della parte orientale della RDC. “Dio è consapevole delle nostre prove e sono solo temporanee. Manteniamo la calma, confidiamo in Dio, perché solo in Lui si trova ogni sicurezza. La pace, l’unità e la sicurezza alla fine torneranno nel nostro Paese”, ha detto ad ACTUALITÉ.CD.

In questi tempi difficili, la comunità musulmana prega con fervore durante i “Khounout”, momenti di preghiera collettiva destinati a condividere con Dio le proprie preoccupazioni e bisogni. Mentre le Nazioni Unite stimano a quasi 7 milioni il numero di sfollati nella RDC alla fine del 2023, di cui 2,5 milioni solo nella provincia del Nord Kivu, colpita da molteplici conflitti armati, la preghiera e la fede restano punti di riferimento preoccupazione per molti fedeli.

Questo mese di Ramadan, al di là della spiritualità e della preghiera, è un’opportunità per la comunità musulmana di riaffermare i propri valori di solidarietà, compassione e speranza in giorni migliori per tutti gli abitanti della Repubblica Democratica del Congo. Mentre digiunano, pregano e meditano, i musulmani congolesi rimangono cittadini impegnati e disposti a contribuire alla costruzione di un futuro più pacifico e armonioso per il loro Paese.

Il mese del Ramadan 2023 non si inserisce quindi solo in una dimensione spirituale e religiosa, ma anche in una prospettiva di resilienza, unità e speranza per un futuro migliore nella Repubblica Democratica del Congo.

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