Il culto dei politici: tra venerazione e realtà

“L’immagine catturata durante la visita dell’ex presidente Jacob Zuma alla chiesa apostolica di San Giovanni a Johannesburg, insieme al reverendo John Molefe Moloi e all’arcivescovo Daniel Mathe, è stimolante. Mette in luce il complesso rapporto tra i leader politici e il loro pubblico, a volte sottolineando una devozione fanatica. ”

Questa scena, che dimostra un fervente sostegno a Jacob Zuma, pone una domanda affascinante: perché così tante persone si rivolgono a personaggi politici in cerca di salvezza? I politici, pur essendo umani, non sono esenti da debolezze ed errori. Allora cosa spinge così tante persone a venerarli, a credere nel loro potere di cambiare la loro vita?

Alcuni potrebbero vedere in questo culto un profondo desiderio di trovare un leader carismatico che possa guidarli in un mondo incerto. Altri potrebbero vederlo come un bisogno di credere in qualcosa di più grande, qualcosa di trascendente. I politici, con la loro capacità di mobilitare folle e incarnare ideali, offrono una visione semplificata della realtà, una sorta di rifugio in un mondo tumultuoso.

Tuttavia, questa ricerca di salvezza attraverso le figure politiche non è priva di rischi. L’eccessiva fiducia in un leader, la divinizzazione della sua persona, può portare alla delusione e al tradimento. I politici, proprio come noi, sono soggetti a errore, corruzione, manipolazione. Il loro potere è spesso limitato e le loro intenzioni talvolta oscure. Non sono salvatori, ma esseri umani, con i loro limiti e le loro contraddizioni.

Allora perché continuiamo a cercare eroi in politica, fidandoci ciecamente di loro? Forse perché abbiamo bisogno di credere in qualcosa più grande di noi stessi, in una visione che vada oltre la nostra quotidianità. Forse perché, nonostante tutto, la speranza resta, anche nei momenti più bui.

La scena di Jacob Zuma nella chiesa apostolica di San Giovanni ci ricorda che i politici non sono messia, ma uomini e donne fallibili, intrappolati nell’eterno conflitto tra potere e responsabilità. Prima di cercare salvatori esterni, forse dovremmo iniziare a guardare dentro noi stessi, coltivando la nostra capacità di cambiare il mondo, un passo alla volta.

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