La recente decisione della Corporate Affairs Commission (CAC) di imporre un termine di due mesi agli operatori dei punti vendita (PoS) per registrare i propri agenti, commercianti e privati è un’iniziativa lodevole in termini di regolamentazione. Questa direttiva, derivante dai requisiti legali e dalle direttive della Banca Centrale della Nigeria (CBN), mira a regolamentare il settore e rafforzare la sicurezza delle transazioni elettroniche.
Tuttavia, dal punto di vista degli agenti PoS, questo nuovo requisito solleva preoccupazioni circa il suo impatto sui costi di transazione per i clienti. Kofi Kolawole, un agente PoS, esprime le sue preoccupazioni circa l’impatto finanziario che rappresenterebbe questa registrazione obbligatoria. Secondo lui, questo potrebbe non solo ridurre i profitti dell’azienda, ma anche scoraggiare l’ingresso di nuove persone nel settore.
Allo stesso modo, Clement Agbasi sottolinea che questa direttiva va contro l’obiettivo di inclusione finanziaria del CBN. Teme che i clienti, di fronte a costi aggiuntivi, preferirebbero tenere i propri soldi a casa piuttosto che utilizzarli per transazioni online. Ciò potrebbe potenzialmente rallentare lo slancio dell’attività bancaria tra coloro che non hanno accesso a un sistema bancario.
Va tuttavia riconosciuto che la registrazione degli agenti PoS contribuisce a rafforzare la lotta contro le frodi finanziarie e le pratiche fraudolente. Ndidiamaka Ibe testimonia infatti le difficoltà incontrate quando è stata vittima di una frode tramite PoS. Secondo lei, questa misura consentirà di identificare e punire meglio gli agenti dannosi.
È quindi fondamentale che il CAC conduca questo processo di registrazione in consultazione con le parti interessate del settore, garantendo che venga preso in considerazione l’impatto finanziario su agenti e clienti. L’equilibrio tra regolamentazione e facilitazione dei servizi finanziari elettronici deve essere preservato per favorire lo sviluppo armonioso del settore PoS in Nigeria.