“La gestione dei fondi elettorali nella RDC: pratiche opache e preoccupanti discrepanze finanziarie rivelate da uno studio comparativo”

Gestire in modo efficace i fondi assegnati alla Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI) è essenziale per garantire la trasparenza e l’integrità dei processi elettorali. Purtroppo, un recente studio comparativo condotto nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) dal Centro di ricerca sulla finanza pubblica e lo sviluppo locale (CREFDL) e dalla ONG tedesca Democracy Reporting International (DRI) rivela pratiche di gestione “opache” e discrepanze significative nell’esecuzione dei fondi assegnati alla CENI.

Secondo il rapporto, la spesa della CENI è aumentata del 25,1% tra i cicli elettorali 2016-2019 e 2021-2024. Secondo quanto riferito, il governo congolese ha pagato più di 1,09 miliardi di dollari alla CENI per finanziare le operazioni elettorali, superando il budget iniziale previsto di 711 milioni di dollari. Tuttavia, la CENI ha riferito di aver ricevuto solo 930 milioni di dollari, e il divario tra i fondi dichiarati ricevuti e quelli sborsati dal tesoro pubblico ammonta a 161 milioni di dollari.

Una delle maggiori preoccupazioni sollevate dal rapporto è il movimento finanziario dei fondi nelle banche commerciali invece che nella Banca Centrale del Congo, sfuggendo così a qualsiasi controllo interno. Questa pratica potrebbe incoraggiare il riciclaggio di denaro, il finanziamento del terrorismo e portare a conseguenze economiche come l’inflazione e le fluttuazioni nel mercato dei cambi. Inoltre, resta sconosciuta l’origine di alcuni fondi erogati alla CENI, il che solleva interrogativi sulla trasparenza e la legalità di questi flussi finanziari.

Il rapporto evidenzia anche un aumento significativo del numero dei dipendenti permanenti della CENI, che passeranno da 1.369 nel 2020 a 3.240 nel 2022, con un incremento del 57,7%. Tuttavia, si nota anche che alcuni membri del personale non sono riconosciuti dal Ministero del Tesoro e non figurano nelle buste paga, il che solleva problemi di disparità salariale e di trattamento ingiusto degli agenti.

Inoltre, il rapporto evidenzia il pagamento di vantaggi indebiti al personale politico della CENI, in violazione del quadro giuridico stabilito. Sono previste spese di insediamento di 9.000 dollari per il presidente della CENI e di 8.866 dollari per i membri con il grado di Vice Ministro. Tuttavia, secondo quanto riferito, la CENI ha ricevuto 2 milioni di dollari dal governo, una cifra notevolmente superiore a tali importi. Inoltre, la fornitura di veicoli ai membri della CENI al momento della loro installazione è descritta come irregolare e indice di appropriazione indebita di fondi pubblici.

Di fronte a questi risultati preoccupanti, il rapporto formula raccomandazioni agli organismi di controllo come l’IGF, la Corte dei conti e il Parlamento, affinché svolgano indagini approfondite sulla gestione dei fondi assegnati alla CENI e adottino misure per reprimere le “cattive pratiche” in conformità con il codice penale congolese.

È essenziale che la gestione dei fondi destinati alle operazioni elettorali sia trasparente e rigorosa per garantire la fiducia dei cittadini nel processo democratico. I risultati di questo studio comparativo evidenziano la necessità di rafforzare il monitoraggio e il controllo per evitare abusi e irregolarità finanziarie all’interno della CENI nella RDC.

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