Elicottero Onu in Somalia: schianto, presa di ostaggi e esito incerto, coinvolti gli islamici di al-Shabab

Notizie: Un elicottero delle Nazioni Unite (ONU) si è schiantato in un’area controllata da islamici armati in Somalia, a seguito di un impatto sulla pala del rotore principale, secondo una fonte delle Nazioni Unite.

Si ritiene che i combattenti di Al-Shabab abbiano preso possesso dell’elicottero e rapporti non confermati suggeriscono che un passeggero potrebbe essere stato ucciso a colpi di arma da fuoco, mentre altri sei sono attualmente tenuti in ostaggio dai militanti. Secondo quanto riferito, due persone sono riuscite a fuggire dall’incidente.

L’elicottero, in missione medica, ha effettuato un atterraggio di emergenza nei pressi di un villaggio, come confermato dalla missione Onu in Somalia, che ha riconosciuto un “incidente aereo” che ha coinvolto un elicottero sotto contratto con l’Onu.

Secondo la fonte Onu, tra le nove persone a bordo, una era somala, mentre le altre provenivano da diversi Paesi africani ed europei. Tra i cittadini stranieri figurano il presunto deceduto e le due persone riuscite a fuggire, di cui non si conosce lo stato attuale. Le nove persone, compresi i quattro membri dell’equipaggio, erano appaltatori terzi e non personale delle Nazioni Unite, e alcuni sono stati identificati come personale medico.

L’elicottero era diretto a Wisil, vicino alla prima linea dell’offensiva governativa contro al-Shabab, quando si è schiantato dopo essere stato colpito da un oggetto non specificato, ha aggiunto la fonte. Il maggiore Hassan Ali, un ufficiale militare somalo, ha rivelato che l’aereo trasportava forniture mediche ed era destinato a trasportare soldati feriti dalla regione di Galgudud.

Al-Shabab, affiliato ad al-Qaeda, controlla porzioni significative della Somalia meridionale e centrale e conduce una brutale insurrezione da quasi due decenni.

Il Programma alimentare mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ha chiarito che l’aereo coinvolto non era un aereo del WFP o del Servizio aereo umanitario delle Nazioni Unite e che a bordo non c’era personale del WFP. Come misura precauzionale, i voli del WFP nella zona sono stati temporaneamente sospesi.

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