Ha fatto scalpore la recente scoperta di una missione archeologica spagnola in Egitto. Ricercatori dell’Università di Barcellona e dell’Istituto del Vicino Oriente Antico hanno portato alla luce tombe risalenti all’epoca tolemaica e romana, nonché mummie di epoca romana, nella zona archeologica di al-Bahnasa, situata nel governatorato di Minya.
Secondo il segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, Mostafa Waziri, queste tombe rappresentano una nuova forma di sepoltura, costituita da un buco scavato nella roccia naturale del terreno. Una particolarità di questo sito sono le statue in terracotta uniche che rappresentano la dea Iside-Afrodite, che indossa una corona di fiori sulla testa. Queste statue testimoniano i tanti segreti e metodi funerari presenti in questo sito, caratteristici di epoche diverse.
Il capo dell’Amministrazione Centrale delle Antichità del Medio Egitto, Adel Okasha, ha anche rivelato che la missione ha scoperto frammenti di papiro nascosti in un sigillo di argilla, così come un gran numero di mummie avvolte in bende colorate, alcune delle quali erano coperte maschere funerarie dorate e colorate.
Inoltre, nella bocca di due mummie sono state trovate lingue d’oro, un rituale noto fin dall’epoca romana a Bahnasa, volto a preservare il defunto.
Le tombe sono costituite da un pozzo in pietra che termina con una porta chiusa con mattoni di fango, che conduce ad un ampio vano all’interno del quale sono stati rinvenuti un gruppo di sarcofagi vuoti, mentre altre contenevano mummie ricoperte con cartoni colorati.
Okasha ha sottolineato che 23 mummie sono state trovate fuori dalle bare, mentre quattro bare a forma umana contenevano due mummie e piccole bottiglie di profumo votive.
Il termine “terracotta” si riferisce alle statue in argilla cotta, apparse in Egitto in epoca tarda, sotto l’influenza della civiltà greca.
Questa industria iniziò in Egitto nel VI secolo a.C., sotto la guida dei Greci, e il suo centro era nella città di Naucratis (l’attuale regione di Abu Qir) nel delta del Nilo.
Le statue in terracotta provenienti dalla città di Fayoum e risalenti all’epoca greco-romana sono state realizzate a mano o utilizzando stampi.
Le estremità di queste statue venivano spesso realizzate separatamente, quindi assemblate e fissate alla parte principale.
Questa scoperta archeologica offre uno spaccato affascinante della ricchezza e della diversità dell’antico Egitto. Ci permette di comprendere meglio i rituali e le credenze funerarie dell’epoca, nonché le influenze della civiltà greca sull’arte e sulla cultura egiziana. Un vero tesoro che ci trasporta nel passato e ci stupisce per la sua bellezza e significato storico.