“Dichiarazione congiunta delle Chiese cattolica e protestante: appello alla trasparenza e alla contestazione dei risultati delle elezioni nella RDC”

La dichiarazione congiunta del vescovo cattolico Marcel Utembi e del suo omologo protestante André Bokundo, riguardante la missione di osservazione della chiesa durante le elezioni del 20 dicembre, ha suscitato numerosi commenti sulla stampa questo venerdì 5 gennaio a Kinshasa.

In un comunicato stampa pubblicato il 4 gennaio 2024, il reverendo dottor André Bokundo, presidente della Chiesa di Cristo in Congo (ECC), e mons. Marcel Utembi, arcivescovo di Kisangani e presidente della Conferenza episcopale nazionale del Congo (CENCO), ritornano sulla missione di osservazione condotta dalle chiese in occasione delle elezioni del dicembre 2023, riferisce il quotidiano Congo Nouveau.

Di fronte alle critiche rivolte alla Commissione Elettorale Nazionale Indipendente (CENI), le Chiese cattolica e protestante invitano il centro elettorale a rispettare il suo impegno di pubblicare i risultati provvisori ai sensi dell’articolo 71 della Legge elettorale, seggio per seggio, sottolinea il trisettimanale.

Tenendo conto delle irregolarità osservate, il MOE/CENCO-ECC sollecita inoltre la CENI a indagare su tutti i casi segnalati dalle varie parti interessate. In effetti, la trasparenza è un fattore essenziale per garantire l’accettazione dei risultati elettorali a tutti i livelli, precisa il quotidiano.

I due vescovi condannano fermamente la violenza fisica e verbale che ha rovinato il processo elettorale e chiedono al Procuratore Generale della Repubblica di avviare procedimenti legali contro tutti gli autori di atti di violazione e frode elettorale, riferisce La Reference Plus.

Al di là dei rimproveri, i vescovi riconoscono gli sforzi compiuti dalla CENI, dal governo e da tutte le parti interessate per organizzare queste elezioni in un contesto socio-politico, economico e di sicurezza difficile, sottolinea il quotidiano La Prospérité.

Il gesto civico del popolo congolese che ha sfidato le difficoltà legate al ritardo nell’impiego delle apparecchiature elettorali e al malfunzionamento dei dispositivi per il voto elettronico è accolto con favore dalle Chiese. Questo gesto testimonia la maturità del popolo congolese e il suo rifiuto dei brogli elettorali, sottolineano.

Oltre alle raccomandazioni formulate in precedenza, le chiese chiedono alla Ceni di fare luce sulle irregolarità documentate dai diversi soggetti interessati. Ritengono che sia necessaria una commissione d’inchiesta indipendente e mista per garantire la trasparenza e l’accettazione dei risultati, spiega il quotidiano AfricaNews.

Il comunicato stampa dei leader religiosi cattolici e protestanti viene visto come una messa in discussione dei risultati provvisori già pubblicati dalla CENI. Africainews stima che le chiese, che rappresentano oltre il 60% della popolazione congolese, esprimano la loro riluttanza ad accettare i risultati proclamati dalla Ceni senza attuare le misure raccomandate..

La contestazione dei risultati delle elezioni presidenziali continua con il deferimento alla Corte Costituzionale di Theodore Ngoy, candidato alla presidenza, secondo il quotidiano La Tempête des Tropiques. Il candidato contesta i risultati di queste elezioni, aumentando la tensione politica nel Paese.

In conclusione, la dichiarazione congiunta delle Chiese cattolica e protestante sulla missione di osservazione elettorale provoca significative reazioni sulla stampa. Le Chiese chiedono trasparenza e luce sulle possibili irregolarità segnalate dai diversi soggetti interessati. La sfida ai risultati delle elezioni presidenziali continua davanti alla Corte Costituzionale. L’esito di questa disputa rimane incerto, ma l’importanza delle chiese nella società congolese dà loro una voce influente in questo dibattito.

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