Il progresso democratico nella Repubblica Democratica del Congo (RDC) dall’adozione della Costituzione nel 2006 è messo in discussione, secondo le parole del dottor Denis Mukwege, candidato sconfitto alle elezioni presidenziali del dicembre 2023. In una dichiarazione preoccupante, il Il Premio Nobel per la Pace 2018 denuncia il deterioramento della democrazia nel Paese e critica l’atteggiamento della comunità internazionale nei confronti delle irregolarità osservate durante le ultime elezioni.
Secondo il dottor Mukwege, i magri guadagni democratici ottenuti dall’adozione della Costituzione sono sempre più indeboliti e la comunità nazionale e internazionale approva questa negazione della democrazia. Deplora l’indifferenza e l’autocompiacimento della diplomazia internazionale, che indebolisce i valori fondamentali della democrazia, dello Stato di diritto e dei diritti umani utilizzando una politica di doppi standard. Sottolinea che ciò che è inaccettabile nel resto del mondo non dovrebbe essere tollerato nella RDC.
Il noto ginecologo respinge anche i risultati delle elezioni di dicembre, definite “farsa”, e si rammarica che non abbiano portato a istituzioni legittime. Denuncia le molteplici irregolarità riscontrate prima delle elezioni e accusa il processo elettorale di essere una preparazione a nuovi brogli a vantaggio del regime in carica, in un clima di diffusa corruzione.
Di fronte a questa situazione, il dottor Mukwege invita i congolesi a resistere pacificamente e a mantenere la speranza in un futuro scelto da loro stessi. Li incoraggia a unirsi attorno ai valori della coesione e dello sviluppo, evitando divisioni.
Nel frattempo, il presidente eletto della RDC Félix-Antoine Tshisekedi presta giuramento per il suo secondo mandato. La cerimonia di insediamento segna l’inizio ufficiale del suo nuovo mandato, dopo aver vinto le elezioni con il 73,47% dei voti il mese scorso.
In conclusione, la dichiarazione del dottor Denis Mukwege evidenzia le preoccupazioni sulla situazione democratica nella RDC e denuncia la mancanza di reazione da parte della comunità internazionale. Mentre il Paese festeggia l’insediamento del suo secondo mandato presidenziale, è essenziale rimanere vigili e continuare a difendere i valori democratici e i diritti umani.