L’attivista sudafricano Zackie Achmat lancia un appello urgente alla Corte Costituzionale affinché emetta rapidamente una sentenza cruciale sulla sfida alle leggi elettorali. Questa situazione preoccupa molto il processo elettorale in vista delle elezioni generali del 2024.
In una lettera al giudice capo, Achmat sottolinea l’importanza pubblica del caso, sebbene non sia parte nella contestazione di alcune sezioni della legge di emendamento elettorale, promulgata nell’aprile di quest’anno.
Secondo le disposizioni di questa legge, i candidati indipendenti potranno candidarsi per la prima volta alle elezioni del 2024. Tuttavia, l’Associazione dei candidati indipendenti e l’organizzazione Build One SA hanno intrapreso un’azione legale, sostenendo che la legge è incostituzionale perché ingiusta. limita la partecipazione dei candidati indipendenti e la loro rappresentanza nell’Assemblea nazionale rispetto ai candidati dei partiti politici.
I firmatari sostengono che le condizioni non sono paritarie e che i candidati indipendenti avranno bisogno di più voti per assicurarsi un seggio.
Sia il Parlamento che il ministro degli Interni Aaron Motsoaledi si sono opposti all’azione.
Il presidente della Commissione elettorale indipendente (IEC), Mosotho Moepya, ha recentemente dichiarato a una commissione parlamentare per gli affari interni che la sentenza pendente della corte sta creando ansia. Lui ha aggiunto che l’IEC potrà finalizzare i suoi piani per le elezioni solo quando sarà pronunciata la sentenza. Si sperava che ciò accadesse prima della fine di settembre.
Nella sua lettera, Achmat chiede al capo della giustizia di fornirgli una stima del tempo entro il quale la sentenza – o anche un’ordinanza senza motivazione – potrebbe essere emessa.
“Sto raccogliendo le circa 13.000 firme richieste dalla legge per garantire la mia nomina a Western Cape”, ha scritto Achmat. E aggiunge: “Credo anche di essere l’unico candidato indipendente ad aver già reso pubblica la mia candidatura. Capisco che altri potenziali candidati aspettano la decisione del tribunale prima di dichiararsi o meno”.
Ricorda inoltre che la corte ha indicato l’11 agosto 2023 che il caso sarebbe stato esaminato il 29 agosto, il che lasciava intendere che la sentenza sarebbe stata emessa rapidamente e che il Paese avrebbe avuto certezza sui contorni di queste elezioni cruciali.
Nonostante la difficoltà del compito che attende il tribunale, Achmat sottolinea che sono passati quasi tre mesi dall’udienza e la mancanza di certezze non fa che peggiorare la situazione. Teme che questo ritardo possa compromettere lo stesso processo elettorale.
Achmat chiede quindi al tribunale di fornire una stima della data in cui la sentenza potrà essere emessa, oppure di emettere un provvedimento provvisorio senza motivazione. Suggerisce inoltre che la questione delle firme richieste per la nomina dei candidati indipendenti potrebbe essere trattata separatamente dal tribunale, al fine di dare ai candidati indipendenti una certa certezza riguardo al processo di nomina.
Ad oggi, l’ufficio del Presidente della Corte Suprema non ha risposto ad una richiesta di commento da parte di GroundUp, che originariamente ha pubblicato questo articolo.