Titolo: Campagna referendaria in Ciad: un vivace dibattito tra sostenitori del “sì” e del “no”
Introduzione:
Il Ciad è attualmente nel pieno di una campagna referendaria, con l’obiettivo di consentire il ritorno all’ordine costituzionale. I ciadiani sono chiamati alle urne il 17 dicembre per votare la nuova legge fondamentale che mantiene la forma unitaria dello Stato. Questa campagna di venti giorni offre alle diverse coalizioni di partiti politici l’opportunità di presentare le loro argomentazioni alla popolazione e convincere gli elettori. I dibattiti tra i sostenitori del “sì” e del “no” sono vivaci e la posta in gioco è alta.
I sostenitori del “sì” difendono lo Stato unitario e il decentramento:
Una coalizione di partiti politici, guidata dall’ex storico avversario, Saleh Kebzabo, sostiene il “sì” alla nuova costituzione. Sottolineano la necessità di preservare lo Stato unitario sostenendo al tempo stesso un forte decentramento. Secondo loro, questa nuova costituzione garantisce giustizia e uguaglianza e consentirà una migliore governance. Invitano gli elettori a votare in massa a favore di questa costituzione inclusiva.
I sostenitori del “no” temono le frodi e invocano un regime federalista:
Da parte loro, i sostenitori del “no” sono raggruppati all’interno di una coalizione di partiti politici favorevoli ad un regime federalista. Esprimono preoccupazione per possibili brogli durante il voto e ritengono che le autorità governative abbiano commesso un errore politico schierandosi a favore del “sì”. Affermano che prevarrà il “no” e chiedono che durante questo referendum costituzionale si eviti qualsiasi imbroglio.
Preoccupazioni per la neutralità del primo ministro transitorio:
Parallelamente alla campagna, le organizzazioni della società civile hanno presentato una petizione per chiedere la sospensione della coalizione del “sì” nel referendum costituzionale. Secondo queste organizzazioni, la presenza del primo ministro transitorio alla guida di questa coalizione non rispetta il principio di neutralità. Questa richiesta solleva interrogativi sull’imparzialità del processo elettorale.
Conclusione:
La campagna referendaria in Ciad sta suscitando vivaci dibattiti tra i sostenitori del “sì” e quelli del “no”. La posta in gioco è alta, perché questo voto determinerà il ritorno all’ordine costituzionale nel Paese. È essenziale che il processo elettorale si svolga in modo trasparente ed equo per rispettare la volontà del popolo ciadiano. L’esito di questo referendum costituirà un importante punto di svolta per il futuro politico del Paese.