La presidenza di Javier Milei in Argentina solleva preoccupazioni sui diritti delle donne

Beni acquisiti in pericolo: Javier Milei, il nuovo presidente argentino, preoccupa

L’elezione di Javier Milei a capo dell’Argentina ha suscitato grande preoccupazione nella società argentina, in particolare tra le donne. Il nuovo presidente ha condotto una campagna su una piattaforma che limita i diritti delle donne, promettendo anche di abrogare la legge che legalizza l’aborto e di abolire il Ministero delle Donne.

Questa vittoria elettorale fa temere una battuta d’arresto nella conquista dei diritti delle donne in un paese che è stato un fervente difensore del femminismo nella regione. Javier Milei, salito alla ribalta sulla scena politica argentina solo due anni fa, è determinato a rompere con lo status quo e ad attuare misure restrittive per le donne argentine.

Una delle sue principali promesse è quella di abrogare la legge sull’aborto, legalizzata nel dicembre 2020 in Argentina. Considera l’aborto un “assassinio aggravato” e ha annunciato l’intenzione di indire un referendum per abolire questa legge se vincerà il “no” all’aborto. Questa posizione provoca forti reazioni da parte delle “sciarpe verdi”, gli attivisti argentini che simboleggiavano la lotta per il diritto all’aborto indossando sciarpe di questo colore.

Oltre all’aborto, Javier Milei mette in discussione anche l’educazione sessuale nelle scuole, che considera “indottrinamento dell’ideologia di genere”. Tuttavia, questa legge sull’educazione sessuale globale ha dimostrato la sua efficacia fin dalla sua adozione nel 2006. Aiuta a combattere la violenza contro le donne sfidando gli stereotipi e le disuguaglianze di genere.

Per quanto riguarda le disuguaglianze salariali tra donne e uomini, Javier Milei ne nega l’esistenza. Sostiene che se le donne guadagnassero meno degli uomini, le imprese sarebbero piene di donne, perché le imprese mirano a fare soldi. Tuttavia, le statistiche mostrano chiaramente che le donne argentine guadagnano in media il 26,3% in meno rispetto agli uomini.

La vittoria di Javier Milei solleva serie preoccupazioni su un possibile declino dei diritti umani in Argentina, in particolare di quelli delle donne. Le attiviste femministe argentine sono determinate ad affrontare queste sfide e a difendere i risultati ottenuti con fatica nella lotta per l’uguaglianza di genere.

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