Bidibidi, il più grande campo profughi dell’Uganda, è diventato un luogo di rifugio per migliaia di sud sudanesi in fuga dalla guerra civile del loro paese. Tra loro c’è Noel Amba, 18 anni, che spera di poter votare per la prima volta alle prossime elezioni presidenziali di dicembre.
Noel esprime il suo ardente desiderio di tornare a casa per esercitare il suo diritto di voto, convinto che ciò possa contribuire a un cambiamento positivo per il suo Paese: “Se non voterò per il presidente che voglio, rischierò di riportarci indietro nel tempo. In Uganda, come rifugiati, non riceviamo il sostegno necessario al 100%. Ecco perché trovo importante tornare a casa per votare. Se verrà eletto il leader giusto, tutti i servizi saranno forniti equamente”.
Il campo profughi di Bidibidi ospita più di 198.000 sud sudanesi che attendono con impazienza il ritorno alla stabilità nel loro paese d’origine. Sebbene la legge sull’asilo proibisca la loro partecipazione alla politica sia in Uganda che in Sud Sudan, lo scorso anno il governo e l’UNHCR hanno condotto nel campo sessioni di educazione alla democrazia. Tuttavia, questo insegnamento non aveva lo scopo specifico di preparare i rifugiati a prendere parte alla vita politica.
Nonostante i dubbi delle Nazioni Unite sulla capacità del Sud Sudan di tenere elezioni credibili, i rifugiati di Bidibidi rimangono ottimisti riguardo all’impatto del loro voto. La situazione politica instabile nel loro paese d’origine non li scoraggia, affermando che i loro cuori e le loro speranze restano concentrati sul Sud Sudan.
Alfred Waran, un altro rifugiato del campo, esprime il suo desiderio di partecipare alle prossime elezioni: “Sia che andiamo al sud, al nord, all’est o all’ovest, il nostro cuore appartiene sempre alla nostra patria. J “Non vedo l’ora di tornare casa per le elezioni di dicembre in Sud Sudan…non so cosa mi riserverà il futuro, ma spero che non succeda nulla di brutto.”
Le autorità del Sud Sudan hanno stanziato 14 milioni di dollari alle istituzioni elettorali per le prossime elezioni presidenziali. Il presidente della Commissione elettorale nazionale, Abenego Akok, ha annunciato lo sviluppo di un calendario preliminare per le prime elezioni presidenziali nel paese, le più giovani del mondo.
Nonostante le sfide e le incertezze che persistono, i rifugiati di Bidibidi continuano a sperare che il loro voto possa essere un passo verso un futuro migliore per la loro nazione devastata dalla guerra. La loro determinazione a partecipare a questo processo democratico testimonia il loro profondo attaccamento al Paese d’origine e il loro desiderio di contribuire alla sua ricostruzione.