La Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS) ha lanciato un appello disperato affinché venga creato un corridoio umanitario per evacuare i feriti e altre persone vulnerabili dall’ospedale Al-Amal di Khan Younis. L’ospedale, situato nel sud di Gaza, è sotto assedio da dodici giorni, subendo bombardamenti incessanti e colpi di arma da fuoco diretti nei dintorni.
In un comunicato stampa, il PRCS ha riferito che venerdì sono state uccise quattro persone, tra cui il direttore del Dipartimento Gioventù e Volontari, Hadiya Hamad. Inoltre, altri sei sono rimasti feriti quando le forze israeliane hanno sparato contro il quartier generale dell’organizzazione, che attualmente fornisce rifugio a migliaia di sfollati.
L’appello della PRCS per un corridoio umanitario arriva mentre cresce la preoccupazione per il benessere dei pazienti e del personale medico all’interno dell’ospedale. Da giorni gli operatori umanitari lanciano l’allarme, evidenziando il peggioramento delle condizioni e l’urgente bisogno di assistenza. Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) sono rimaste in gran parte in silenzio sulla questione, affermando soltanto che le loro attività a Khan Younis mirano a smantellare la struttura militare e le roccaforti di Hamas.
Tuttavia, le affermazioni dell’IDF sono contraddette dai rapporti del PRCS e da altre fonti sul campo. La situazione rimane difficile da verificare in modo indipendente a causa delle difficoltà legate al reporting da una zona di guerra.
La crisi in corso a Khan Younis riflette la più ampia emergenza umanitaria che si sta verificando a Gaza. Gli ospedali e le strutture mediche sono sottoposti a enormi pressioni e faticano a fornire cure adeguate al crescente numero di civili feriti. È necessaria un’azione urgente per garantire l’evacuazione sicura dei feriti e la protezione delle infrastrutture sanitarie.
In conclusione, l’appello disperato della Mezzaluna Rossa Palestinese per un corridoio umanitario a Khan Younis sottolinea l’urgente necessità di un intervento internazionale per garantire la sicurezza e il benessere di coloro che sono intrappolati nel mezzo del conflitto. La situazione richiede un’azione immediata per stabilire un percorso per evacuare i feriti e fornire gli aiuti e il sostegno tanto necessari alla popolazione di Gaza.