I dibattiti sulle pratiche LGBTQ+ in Ghana continuano a suscitare vivaci discussioni, in particolare a seguito delle recenti dichiarazioni del Dr. Mahamudu Bawumia sulla questione. Durante il suo tour nella regione centrale del Paese, il Vice Presidente ha evidenziato le prospettive religiose e culturali, evidenziando il rifiuto delle pratiche LGBTQ+ sia nella Bibbia che nel Corano, così come nelle credenze del popolo ghanese.
Questa posizione affermata dal dottor Bawumia evidenzia la sua forte opposizione a qualsiasi tentativo di introdurre o promuovere tali attività all’interno del Paese. Ha chiarito il suo desiderio di proteggere la famiglia e i valori culturali del Ghana da qualsiasi influenza negativa, proclamando che le pratiche LGBTQ+ saranno vietate sotto la sua amministrazione.
In una dichiarazione al clero di Cape Coast, il vicepresidente ha detto: “Non lo accetteremo. La Bibbia non lo tollera, il Corano non lo tollera e i nostri valori africani non lo tollerano. È un no , no e no. Ha anche sostenuto che, proprio come la poligamia non è consentita in alcune giurisdizioni, i matrimoni tra persone dello stesso sesso non sarebbero legalizzati sotto il suo governo.
Nell’agosto 2021 è stato presentato al Parlamento un disegno di legge per rafforzare le restrizioni sulle persone LGBTQ+. Questo disegno di legge prevede la criminalizzazione della difesa dei diritti delle persone LGBTQ+, l’obbligo di denunciare i “sospetti”, la promozione della terapia di conversione e l’aumento delle pene detentive per omosessualità.
Intitolato “La promozione del rispetto dei diritti sessuali umani appropriati e dei valori della famiglia ghanese, disegno di legge 2021”, questo testo è stato presentato al Parlamento nel giugno 2021, innescando un vivace dibattito pubblico sulla sua rilevanza.
Mentre la società ghanese si trova al bivio tra tradizione e modernità, le discussioni sulle pratiche LGBTQ+ continuano a dividere l’opinione pubblica. È essenziale condurre dibattiti costruttivi e rispettosi cercando soluzioni che rispettino i diritti fondamentali di tutti i cittadini, rispettando le diverse credenze e culture che coesistono in Ghana.