Il governo congolese ha recentemente compiuto un passo significativo nella regolamentazione dei pagamenti elettronici nel paese, imponendo l’uso della valuta nazionale, il franco congolese, per le transazioni effettuate tramite terminali di pagamento elettronico (EPT) nelle imprese. Questa decisione è stata accolta favorevolmente da Jean-Paul Nemoyato, ex ministro dell’Economia nazionale, che la considera un passo cruciale nel processo di dedollarizzazione dell’economia congolese.
Jean-Paul Nemoyato sottolinea infatti l’importanza di questa misura ricordando la sua esperienza come ministro dell’Economia nazionale nel 2012, dove aveva già adottato misure volte a incoraggiare gli operatori economici a fissare i prezzi in franchi congolesi. Secondo lui, l’obbligo di armonizzare i pagamenti elettronici nella moneta nazionale è uno sviluppo logico di questa politica, volta a ridurre l’eccessiva dipendenza del paese dal dollaro americano.
È innegabile che la dollarizzazione dell’economia congolese pone sfide in termini di sovranità monetaria e stabilità finanziaria. Infatti, l’uso massiccio del dollaro americano nelle transazioni commerciali può indebolire la valuta nazionale e rendere l’economia del paese vulnerabile alle fluttuazioni dei mercati finanziari internazionali.
Nonostante gli innegabili vantaggi che la dollarizzazione offre in termini di stabilità dei prezzi e di facilitazione del commercio internazionale, è essenziale che un paese come la Repubblica Democratica del Congo riaffermi la propria sovranità monetaria incoraggiando l’uso della propria valuta nelle transazioni quotidiane. La decisione della Banca Centrale del Congo di imporre l’utilizzo del franco congolese per i pagamenti elettronici costituisce quindi un passo cruciale in questo processo di dedollarizzazione.
In conclusione, la misura adottata dal governo congolese di configurare i terminali di pagamento elettronico in valuta nazionale rappresenta un importante passo avanti nella politica di dedollarizzazione dell’economia congolese. Non solo contribuirà a rafforzare la sovranità monetaria del Paese, ma anche a promuovere l’uso del franco congolese negli scambi commerciali, favorendo così un’economia più stabile e più resiliente agli shock esterni.