Nell’attuale contesto politico francese, l’ascesa dell’estrema destra, simboleggiata dall’ascesa del Raggruppamento Nazionale alle elezioni europee, solleva serie preoccupazioni sulle direzioni future della politica francese. Con il 30% dei voti, il partito di Marine Le Pen e Jordan Bardella è riuscito a catturare l’attenzione degli elettori, mettendo in discussione l’egemonia dei partiti tradizionali.
Il presidente Macron, di fronte a questo risultato sorprendente, ha reagito annunciando lo scioglimento dell’Assemblea nazionale nella speranza di ricostituire una maggioranza durante le elezioni legislative anticipate. Tuttavia, la domanda che sorge ora è: cosa accadrebbe se anche il Raggruppamento Nazionale vincesse queste elezioni? L’estrema destra arriverà finalmente al potere, attuando le sue politiche controverse e radicali, in particolare sull’immigrazione?
Questo scenario, che sembrava impensabile solo pochi anni fa, ora sembra prendere forma, alimentando paure e interrogativi all’interno della popolazione francese, ma anche oltre i suoi confini. In Africa, in particolare, dove molti osservatori seguono con attenzione l’evoluzione della situazione politica in Francia, temendo le ripercussioni che un’eventuale presa del potere da parte dell’estrema destra potrebbe avere sulle relazioni internazionali, in particolare con le ex colonie.
Il parere di Glez, giornalista emerito della redazione Mandekan/Fulfulde di RFI a Dakar, getta una luce decisiva su questa situazione. La sua esperienza e conoscenza approfondita delle questioni politiche in Francia e in Africa gli permettono di contestualizzare l’attualità con finezza e analizzare le possibili conseguenze di una vittoria del Raggruppamento Nazionale alle elezioni legislative.
In questo contesto di crescente estremismo e polarizzazione della vita politica, spetta a tutti rimanere vigili e difendere i valori democratici su cui si fonda la nostra società. È fondamentale non cedere alla paura o alla disinformazione, ma al contrario informarsi, scambiare e dibattere in modo costruttivo per preservare la coesione sociale e la convivenza.