Nella tormentata regione di Mabalako, nel Nord Kivu, è avvenuto un sanguinoso scontro tra i combattenti del gruppo di autodifesa “Wazalendo” e le Forze Armate della Repubblica Democratica del Congo (FARDC). Questo martedì 18 giugno il macabro bilancio di questo violento scontro è aumentato, passando da sei a nove morti, secondo le informazioni fornite dalla società civile locale. Altri tre combattenti del gruppo Wazalendo sono morti a causa delle ferite, portando il bilancio delle vittime a nove.
L’incidente è avvenuto dopo un attacco sferrato dai combattenti di Wazalendo contro una postazione delle FARDC, che hanno risposto, provocando la morte di tre aggressori. Anche se la versione ufficiale dei risultati non è stata ancora comunicata e l’esercito resta in silenzio su questi avvenimenti, nella regione persistono tensioni.
I Wazalendo vengono additati per presunti abusi contro la popolazione locale, in particolare nel territorio di Masisi. Rapporti locali segnalano arresti arbitrari, detenzione illegale in segrete sotterranee e persino un leader del gruppo che si spacciava per pubblico ministero, emetteva mandati di arresto e arrestava persone a piacimento.
Questa escalation di violenza e abusi evidenzia una situazione preoccupante in questa regione già indebolita da conflitti persistenti. Le conseguenze di questi scontri sulle popolazioni civili sono gravi e alimentano un clima di insicurezza e paura.
È fondamentale che le autorità competenti adottino misure urgenti per porre fine a questa violenza, proteggere i civili innocenti e ripristinare la pace e la sicurezza nella regione. La stabilità e il benessere degli abitanti del Nord Kivu dipendono da un’azione rapida ed efficace per porre fine a questi abusi e prevenire nuove tragedie.