“Violenza mortale nella regione di Masisi: infuriano gli scontri tra esercito e ribelli, popolazione in pericolo”

Siate pronti mentre nuovi combattimenti infuriano nella regione di Masisi nel Nord Kivu. Sono colpiti diversi assi, in particolare la città di Mweso, dove l’esercito ha intensificato i bombardamenti sulle posizioni del gruppo ribelle M23. Scontri sono stati segnalati anche a Shasha, a circa 9 chilometri da Sake, lungo la strada statale numero 2 che collega Goma a Bukavu.

Le detonazioni di armi pesanti e leggere hanno spinto gli abitanti di Shasha a fuggire verso Goma, Sake e Minova. Secondo il presidente della società civile di Masisi, gli scontri tra la coalizione Wazalendo-FARDC e i terroristi dell’M23/RDF sono iniziati lo scorso fine settimana e sono continuati a Shasha e nelle zone circostanti.

Di fronte a queste violenze, il capo del chiefdom Bahunde, Mwami Nicolas Kalinda, ha lanciato un appello urgente alle autorità di Kinshasa affinché intervengano e salvino le popolazioni in difficoltà. Sottolinea che la popolazione è fuggita in massa verso Minova, perché la M23 ha occupato le entità vicine, tagliando così la strada principale che collega Goma a Rutshuru. La situazione è grave e la città di Goma è in pericolo.

La psicosi si diffuse anche a Minova, che era una delle poche fonti di cibo e altri rifornimenti di Goma. La città è ora invasa dagli sfollati di Shasha. Allo stesso tempo, a Mweso, l’esercito continua i bombardamenti sulle posizioni dei ribelli M23/RDF.

Anche la zona di Rutshuru è interessata dai combattimenti, in particolare a Bambo, dove i ribelli continuano a ricevere rinforzi dal Ruanda e dall’Uganda. L’esercito riferisce inoltre che una bomba sganciata dal nemico dalla collina di Kagano è esplosa nel distretto Mugunga di Goma, provocando diversi feriti e danni materiali.

Di fronte a questa situazione, l’esercito invita la popolazione a mantenere la calma e a non lasciarsi prendere dal panico. Si sottolinea però la necessità di rafforzare l’arsenale militare per recuperare i territori già conquistati dall’M23 e consentire agli sfollati di ritornare nelle proprie case.

Questa nuova ondata di combattimenti evidenzia ancora una volta la fragilità della situazione nella regione di Masisi. Le popolazioni sono vittime del fuoco incrociato di diversi gruppi armati e vivono nel terrore costante. Le autorità devono intraprendere azioni urgenti per proteggere i civili e ripristinare la pace in questa regione devastata dal conflitto.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *