Emiro detronizzato di Bichi, Rano, Gaya, Karaye – Immagine
Al centro della tumultuosa vicenda tra le autorità dello Stato di Kano e gli ex emiri deposti di Bichi, Rano, Gaya e Karaye, emerge un avvincente episodio giuridico. La vicenda, seguita con attenzione dall’opinione pubblica, mette in luce le questioni politiche e storiche che animano il panorama istituzionale e culturale della Nigeria.
I firmatari, rappresentati dal Procuratore Generale dello Stato di Kano, dal Presidente della Camera dell’Assemblea dello Stato di Kano e dalla Camera dell’Assemblea dello Stato di Kano, hanno presentato una mozione ex parte datata 27 maggio. Il loro obiettivo è chiaro: impedire che Aminu Ado-Bayero e gli altri quattro ex emiri Bichi, Rano, Gaya e Karaye si candidino alla carica di emiro.
Di fronte a loro, gli intervistati, tra cui Alhaji Aminu Ado-Bayero, Alhaji Nasiru Ado-Bayero, Dr. Ibrahim Abubakar II, Alhaji Kabiru Muhammad-Inuwa e Alhaji Aliyu Ibrahim-Gaya, vedono messo in discussione il futuro del loro titolo ancestrale.
In un’aula carica di emozione e tensione, la battaglia legale si svolge senza concessioni. Avvocati di diversi schieramenti esprimono le loro argomentazioni, invocando a loro volta giustizia ed equità.
La difesa di Ado-Bayero chiede la sospensione del procedimento, adducendo motivi di ricorso e ricorso alla Corte d’Appello. Ma la corte rifiuta di accogliere questa richiesta, dimostrando così una fermezza incrollabile.
La difesa del terzo, quarto e quinto imputato non intende però arrendersi. Discutendo sul mancato rispetto del processo legislativo durante l’adozione del Kano Emirate Council Revocation Act, 2024, chiedono l’annullamento di detta legge e chiedono danni per un miliardo di naira.
L’Ispettorato Generale di Polizia, rappresentato da Me Sunday Ekwe, adotta una posizione neutrale, lasciando alla Corte la decisione imparziale.
Da parte ricorrente, facciamo valere l’urgenza e l’importanza di dare seguito alle richieste pendenti. L’avvocato dei ricorrenti, Eyitayo Fatogun, respinge gli argomenti dilatori della difesa e insiste sull’urgenza di risolvere le questioni in sospeso.
Di fronte a queste spietate battaglie verbali e legali, la giudice Amina Adamu-Aliyu emette una decisione attesa. Essa rifiuta la sospensione del procedimento richiesta dagli imputati, sostenendo che non sussistono motivi che giustifichino tale richiesta.
Per il prosieguo dei dibattiti è fissata la data del 18 luglio, dove si decideranno diverse richieste, tra cui la proroga dei termini, l’eccezione preliminare, l’annullamento dell’ordinanza ex parte, la richiesta di riunione e il ricorso al giudice. .
In attesa dell’esito finale di questa saga giuridica, lo Stato di Kano resta sospeso su un filo, diviso tra tradizione e modernità, tra potere politico e autorità consuetudinario.. L’imminenza della decisione finale pesa sulle spalle dei protagonisti, mentre gli occhi dell’intero Paese sono rivolti verso questa vicenda emblematica, simbolo delle sfide di governance che animano oggi la Nigeria.