“La recente pubblicazione del rapporto degli esperti delle Nazioni Unite sulla situazione nella Repubblica Democratica del Congo continua a provocare reazioni e a sollevare forti interrogativi all’interno della classe politica congolese. Un elemento particolarmente sorprendente di questo nuovo rapporto è la rivelazione del ruolo di Kampala nel conflitto dell’M23 nell’est della RDC gli esperti delle Nazioni Unite rivelano che alcuni leader dell’M23 hanno potuto agire liberamente a Kampala, organizzando incontri con altri leader di gruppi armati, provocando una forte reazione da parte della coalizione di opposizione Lamuka, che chiede la rottura delle relazioni diplomatiche con l’Uganda e l’annullamento di tutti gli accordi stipulati con questo Paese.
Il principe Epenge, portavoce di Lamuka, ha detto a Fatshimetrie che il governo congolese, guidato da Félix Tshisekedi, sembra chiudere un occhio sul ruolo oscuro svolto dall’Uganda, considerandolo un alleato quando in realtà è un attore dannoso, proprio come il Ruanda. Lamuka chiede anche la cancellazione degli accordi militari che consentivano la presenza dell’esercito ugandese in territorio congolese, in particolare nelle regioni di Beni, Oicha, Butembo, tra le altre.
Kinshasa ha regolarmente individuato il Ruanda per il suo sostegno all’M23, ma il coinvolgimento dell’Uganda in questo conflitto non è stato ufficialmente menzionato. Tuttavia, molte personalità politiche congolesi parlano regolarmente del ruolo di Kampala nei disordini nell’est della RDC. È interessante notare che gli eserciti congolese e ugandese hanno condotto operazioni congiunte contro i ribelli islamici delle Forze Democratiche Alleate (ADF) nelle regioni di Beni (Nord Kivu) e Irumu (Ituri).
Lamuka deplora inoltre la tregua umanitaria di due settimane dichiarata in prima linea nel Nord Kivu, mentre si svolgevano intensi combattimenti tra l’esercito e l’M23. Per la coalizione è imperativo che le truppe ruandesi si ritirino completamente dal territorio congolese, prima che si possa prendere in considerazione una vera tregua.
I recenti avanzamenti della M23 nel Nord Kivu, in particolare la cattura di diverse località strategiche come Kanyabayonga, Miriki, Kayna e Kirumba, hanno esacerbato la situazione nella regione. Gli attacchi dell’M23, sostenuto dal Ruanda, hanno causato ulteriori spostamenti di popolazione e aggravato una già preoccupante crisi umanitaria e dei diritti umani. La presenza delle Forze Armate congolesi (FARDC) e della MONUSCO appare insufficiente a contenere queste violenze.
Il Gruppo di esperti, riferendo al Comitato per le sanzioni delle Nazioni Unite, sottolinea il rafforzamento del sostegno del Ruanda all’M23, che ha contribuito ai significativi progressi territoriali del gruppo ribelle nell’est della RDC. Questa escalation della crisi dell’M23 comporta ora il rischio reale di un conflitto regionale più ampio, con conseguenze potenzialmente devastanti per la regione..
È quindi fondamentale che le autorità congolesi adottino misure forti per porre fine a questa violenza e prevenire un’escalation del conflitto. Verità e trasparenza devono guidare tutte le azioni e le decisioni adottate, al fine di garantire la sicurezza e la stabilità della RDC e della regione nel suo complesso.”
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