Immergiti nell’universo musicale trascendente di Nduduzo Makhathini

Fatshimetrie: fare luce sull’eredità musicale di Nduduzo Makhathini

Nduduzo Makhathini, rinomato pianista, compositore ed educatore sudafricano, affascina ancora una volta il pubblico con l’uscita del suo terzo album, uNomkhubulwane. Dopo Modes of Communication: Letters from the Underworlds (2020) e In the Spirit of Ntu (2022), quest’opera ci immerge in un universo musicale in cui la cultura Zulu si mescola con la spiritualità del jazz.

Accompagnato da un trio eccezionale composto dal bassista Zwelakhe-Duma Bell le Pere e dal batterista Francisco Mela, Makhathini offre una serie di 11 composizioni originali che rivelano tutta la profondità della sua arte. Ispirato dalle sue radici ancestrali e da maestri come Bheki Mseleku, Abdullah Ibrahim, John Coltrane e McCoy Tyner, il pianista sudafricano ci accompagna in un viaggio musicale intriso di trascendenza e beatitudine.

Ogni musicista eccelle nella propria arte, creando una sinergia accattivante e una complicità improvvisata che dimostrano una sensibilità rara. Le voci di Makhathini, talvolta accompagnate dalle armonie vocali di Mela e Bell le Pere, arricchiscono il paesaggio sonoro e conferiscono alla musica una dimensione unica, intrisa di spiritualità.

Le composizioni di Makhathini sono cariche di significato, cercano di invocare la memoria collettiva e promuovere un nuovo umanesimo. Con ottimismo e speranza, ci invita a scoprire l’abbondanza e l’equilibrio sociale inscritti nella cosmologia zulù, offrendo così una prospettiva correttiva di fronte alle carenze ereditate dal colonialismo.

L’album uNomkhubulwane trae la sua vera essenza dall’esperienza iniziatica di Makhathini come sangoma Zulu, dove ogni composizione nasce dalla “canzone originale” ricevuta durante la sua immersione rituale, segnando così il suo percorso verso la guarigione e l’integrità.

In un approccio in tre movimenti, l’opera ci porta in un dialogo musicale con uNomkhubulwane, la dea della pioggia, simbolo di fertilità, abbondanza ed equilibrio. Ogni traccia ci trasporta in un universo sonoro ricco di emozioni, dove la voce di Makhathini si fonde con le note, esprimendo una profonda ricerca di connessione spirituale.

I temi affrontati da Makhathini nelle note dell’album risuonano come un invito alla riflessione, alla guarigione collettiva e alla riconciliazione attraverso la musica e la memoria ancestrale del jazz.

Attraverso uNomkhubulwane, Nduduzo Makhathini ci offre un tesoro musicale di grande spessore, mescolando tradizione e modernità, spiritualità e improvvisazione, per condurci in un altrove intriso di libertà, speranza e grazia.

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