Negli ultimi anni il mondo ha assistito a un cambiamento epocale nella percezione della sicurezza europea, a causa dell’escalation delle tensioni tra Russia e Ucraina. Prima dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia, molti osservatori, tra cui Kiev, erano scettici sul ritorno di una grande guerra in Europa. Ora, a più di due anni dall’inizio del conflitto, si sta verificando un altro cambiamento prima impensabile: il ritorno alla coscrizione obbligatoria in diversi paesi europei.
La reintroduzione o l’espansione del servizio militare obbligatorio in diversi paesi europei rientra nelle politiche volte a rafforzare le difese contro la crescente minaccia proveniente da Mosca. Robert Hamilton, capo della ricerca sull’Eurasia presso il Foreign Policy Research Institute ed ex ufficiale dell’esercito americano, sottolinea che queste misure evidenziano la necessità di adattare le politiche di mobilitazione per la guerra, di produzione di equipaggiamento militare e di reclutamento e formazione del personale.
La decisione di diversi paesi europei di ripristinare la coscrizione obbligatoria evidenzia una nuova realtà di sicurezza nella regione. Dopo la fine della Guerra Fredda, molti paesi hanno abbandonato la coscrizione obbligatoria, ma, di fronte alla minaccia russa, diverse nazioni, in particolare in Scandinavia e nei Paesi Baltici, l’hanno reintrodotta negli ultimi anni. In Lettonia, il servizio militare obbligatorio è stato reintrodotto il 1° gennaio di quest’anno, suscitando reazioni contrastanti ma evidenziando la crescente necessità di una forte difesa nazionale.
La Norvegia ha delineato un piano ambizioso per aumentare il proprio numero militare, quasi raddoppiando il budget per la difesa e aggiungendo più di 20.000 soldati, personale e riservisti alle sue forze armate. Il primo ministro norvegese Jonas Gahr Støre ha sottolineato la necessità di una difesa adattata al contesto di sicurezza emergente, sottolineando al contempo l’importanza del servizio militare obbligatorio nella costruzione di una società unita e democratica.
Queste decisioni mostrano un cambiamento significativo nella posizione dell’Europa di fronte alle minacce attuali, con una crescente consapevolezza della necessità di rafforzare le capacità di difesa delle nazioni di fronte a un contesto di sicurezza sempre più complesso. Il ritorno alla coscrizione obbligatoria evidenzia la volontà dei paesi europei di prepararsi ad ogni eventualità e di difendere i valori democratici e pacifici su cui si basa la nostra società.
In conclusione, il ripristino della coscrizione obbligatoria in alcuni paesi europei segna un punto di svolta nella politica di sicurezza della regione, riflettendo le crescenti preoccupazioni legate all’instabilità regionale e all’aggressività di alcuni attori statali.. Queste misure mirano a rafforzare la preparazione delle nazioni europee di fronte a potenziali minacce e a garantire la sostenibilità dei valori democratici e pacifici su cui si basa la nostra società.