La Corte d’Appello conferma la reintegrazione di Philip Shaibu come vice governatore dello Stato

Nel caso che coinvolge il vicegovernatore dello stato, Philip Shaibu, una sentenza unanime della corte d’appello è stata emessa da un collegio di tre membri, guidato da A. M. Lamido. La sentenza, emessa lunedì, ha respinto il ricorso presentato dal contestato vice governatore dello Stato.

Shaibu è stato inizialmente rimosso dall’incarico, ma è stato recentemente reintegrato dal tribunale.

Nel respingere il ricorso contrassegnato: CA/ABJ/CV/642/2024, per mancanza di merito, Lamido ha stabilito che non vi era motivo di riconsiderare la sentenza del 27 maggio della Corte Federale di Abuja.

Inoltre, la corte ha ritenuto che il tribunale di primo grado avesse ragione nel rifiutarsi di invalidare il risultato delle elezioni primarie del PDP sulla base della denuncia del ricorrente. Ha condannato il ricorrente al pagamento di una multa di 1 milione di dollari.

Il giudice James Omotosho della Corte federale, nella sua sentenza confermata dalla Corte d’appello, aveva stabilito che Shaibu non aveva il diritto legale di chiedere l’annullamento del risultato delle elezioni primarie.

Omotosho ha inoltre affermato che il denunciante non soddisfaceva i prerequisiti per ottenere tale diritto legale.

Secondo il tribunale non è stata fornita alcuna prova per dimostrare la sua partecipazione alle elezioni primarie di cui ha chiesto l’annullamento del risultato.

Omotosho ha affermato che è un principio fondamentale della legge che un denunciante debba prendere parte a un’elezione contestata per poter contestare il suo risultato in tribunale.

Ha sottolineato che esistevano prove schiaccianti del fatto che il denunciante non era mai stato fisicamente presente allo stadio Samuel Ogbemudia di Benin City, dove si sono svolte le elezioni primarie del 22 febbraio.

È interessante notare che Shaibu aveva chiesto alla corte di emettere un’ordinanza che impedisse alla Commissione elettorale nazionale indipendente (INEC) di accettare o riconoscere Ighodalo come candidato governatore del PDP alle elezioni.

Ha sostenuto che le elezioni primarie che hanno prodotto Ighodalo non sono state condotte in conformità con la legge elettorale e la Costituzione del partito.

Il caso continua ad attirare l’interesse del pubblico e solleva interrogativi sulla legittimità dei processi elettorali e sui rimedi disponibili in caso di contestazione. Le decisioni dei tribunali sottolineano l’importanza del rispetto delle procedure elettorali e della partecipazione delle parti interessate per garantire elezioni libere ed eque.

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