Attualmente, migliaia di persone stanno fuggendo dalle loro case nelle città e nei villaggi circostanti Goma, mentre si intensificano gli scontri tra l’esercito congolese e i ribelli dell’M23. Cercano rifugio in questa grande e vivace città, dove anche il conflitto sta assumendo dimensioni preoccupanti.
Goma, la città più grande della regione e sede di una significativa presenza dell’esercito congolese, è diventata il punto focale di questo esodo di massa. I residenti dei villaggi vicini, come Olive Luanda of Sake, descrivono scene terrificanti di soldati che abbandonano le loro postazioni, spingendo i civili a fuggire per paura dell’avanzata dei combattenti dell’M23.
“I soldati ci hanno avvertito che i ribelli dell’M23 stavano avanzando e non avevamo altra scelta che fuggire”, ha condiviso Luanda, sottolineando la natura improvvisa e disperata del movimento.
Nonostante il faticoso viaggio verso Goma, che può durare fino a cinque ore a piedi da Sake, la sicurezza della città è lungi dall’essere garantita. Nei giorni scorsi razzi sono caduti alla periferia della città, senza però provocare vittime, evidenziando la portata indiscriminata del conflitto.
Alain Bauma, un residente di 29 anni costretto ad abbandonare la sua casa a Sake, incarna il profondo sentimento di incertezza e di sfollamento che attanaglia la popolazione in fuga. “Siamo fuggiti da Sake perché temevamo per le nostre vite”, ha detto, memore delle sue cose mentre cercava rifugio a Goma. “La città è sotto attacco e non abbiamo nessun posto dove andare”.
L’incapacità del presidente congolese Félix Tshisekedi di porre fine alle violenze nonostante la sua rielezione a dicembre ha sollevato dubbi sulla capacità del governo di riportare la pace. Gli analisti sottolineano le continue difficoltà di Tshisekedi nel mantenere le sue promesse di stabilità nella regione, peggiorando la situazione dei civili coinvolti nella sparatoria.
A complicare ulteriormente la situazione ci sono le accuse contro il Ruanda di sostenere militarmente i ribelli dell’M23, con le Nazioni Unite che fanno eco alle affermazioni di Tshisekedi, nonostante le veementi smentite del Ruanda.
Con l’intensificarsi del conflitto e l’aumento degli sfollamenti della popolazione, il futuro rimane incerto per i residenti di Goma e delle aree circostanti, intrappolati in un ciclo di violenza senza fine all’orizzonte.