Nella regione di Goma, nella Repubblica Democratica del Congo, lo spettro della violenza sessuale incombe in modo preoccupante sui campi per sfollati. Una recente indagine condotta da Epicenter, il centro di ricerca di Medici Senza Frontiere, rivela dati allarmanti, evidenziando una realtà oscura e allarmante per migliaia di donne e ragazze sfollate.
I risultati dello studio sono agghiaccianti: più di una donna su dieci ha riferito di essere stata vittima di stupro tra novembre 2023 e aprile 2024. Queste cifre, sebbene già elevate, nascondono realtà ancora più tragiche, con tassi di violenza sessuale che arrivano fino a 17% in alcuni campi. Non vengono risparmiate nemmeno le adolescenti e le donne anziane, che denunciano tassi di violenza allarmanti.
L’indagine condotta da Epicenter ha evidenziato l’entità della frequenza delle violenze subite quotidianamente, in particolare sessuali, all’interno dei campi sfollati. Le condizioni di vita precarie in questi campi, dove centinaia di migliaia di persone dipendono da aiuti alimentari insufficienti, costituiscono un terreno fertile per questa violenza insopportabile.
Erica Simons, epidemiologa di Epicenter, sottolinea la persistenza di questa palese violenza, sottolineando che i casi di violenza denunciati rimangono eccessivamente elevati, in particolare di violenza sessuale. Nonostante gli sforzi delle autorità sanitarie e delle organizzazioni umanitarie, la situazione resta allarmante.
Di fronte a questa constatazione schiacciante, Medici Senza Frontiere lancia un appello urgente alle autorità affinché rafforzino la sicurezza nei campi profughi. L’organizzazione chiede inoltre maggiore assistenza alimentare, un migliore accesso a fonti di reddito sostenibili e la creazione di alloggi sicuri per proteggere i sopravvissuti alla violenza in grave pericolo.
Le équipe di Medici Senza Frontiere sul campo testimoniano ogni giorno l’estrema vulnerabilità delle donne, dei bambini e degli adolescenti sfollati. La crescente precarietà socioeconomica in questi campi peggiora la loro già precaria situazione, dove mancano meccanismi di protezione e la violenza persiste.
È urgente che siano adottate misure concrete e immediate per garantire la sicurezza e la protezione dei più vulnerabili in questi campi profughi. È imperativo che la comunità internazionale si mobiliti per porre fine a questa violenza intollerabile e offrire un futuro più sicuro e dignitoso alle popolazioni sfollate della regione di Goma.