Come può la Chiesa di Cristo in Congo promuovere la pace duratura di fronte all’assenza di proteste?
** Consultazioni per la pace: la chiesa nel cuore della politica congolese **
Il 31 marzo ha segnato una svolta per la Repubblica Democratica del Congo (RDC), con l’impegno dei leader religiosi in un dibattito cruciale sulla sicurezza nazionale di fronte alla crisi orientale. Atterrando come mediatori, la Chiesa di Cristo in Congo (ECC) ha sottolineato l’urgenza della situazione, come ricorda il reverendo Moïse Gbema con la sua metafora del “fuoco che consuma la casa”.
Tuttavia, l’assenza di oppositori e rappresentanti delle consultazioni della società civile suscita preoccupazioni per la legittimità delle soluzioni proposte. Per raggiungere una pace duratura, è essenziale includere tutte le voci, comprese quelle che contestano il potere in atto. Il governo, guidato da Félix Tshisekedi, sembra aperto a un approccio inclusivo, ispirato alle iniziative storiche di riconciliazione.
La chiave sta nella costruzione di un consenso che trascende le rivalità politiche, assumendo l’impegno dei leader religiosi e la partecipazione della società civile di preziosi beni per una DRC unita e pacifica. Il passaggio alla governance inclusiva rappresenterà un passo decisivo verso un futuro migliore per il paese.