Le eruzioni vulcaniche sono affascinanti fenomeni naturali che catturano l’attenzione di tutto il mondo. L’Islanda, nota per la sua geologia vulcanica attiva, sta attualmente affrontando la minaccia di un’imminente eruzione. Più specificamente, la penisola di Reykjanes, situata nel sud-ovest dell’isola, è al centro di questa situazione precaria.
Negli ultimi giorni i segnali d’allarme dell’eruzione cutanea sono aumentati. Sono apparse crepe su strade ed edifici, indicando un’attività sotterranea. Inoltre, nella regione sono stati registrati diverse migliaia di terremoti, che indicano la risalita del magma verso la superficie. Di fronte a questa minaccia imminente, le autorità islandesi hanno adottato misure di emergenza e hanno evacuato la città di Grindavik, dove vivono circa 4.000 abitanti.
Per comprendere meglio questa eccezionale situazione vulcanica, abbiamo intervistato Patrick Allard, vulcanologo e ricercatore emerito presso l’Institute of Globe Physics di Parigi. Secondo lui, l’Islanda è una terra di vulcani, situata sulla dorsale medio atlantica, una catena di vulcani che separa la placca eurasiatica e quella nordamericana. Sebbene il paese contenga già una trentina di vulcani attivi, la particolarità della penisola di Reykjanes è che è rimasta inattiva per 800 anni prima di risvegliarsi nel 2021. Da allora ha conosciuto tre eruzioni consecutive nel marzo 2021, nell’agosto 2022 e nel luglio 2023.
La domanda ora è se questa nuova eruzione si materializzerà. Attualmente il magma si trova a una profondità compresa tra 2 e 5 km sotto la superficie. Sebbene l’attività sismica sia stata intensa negli ultimi giorni, ora sembra rallentare, il che potrebbe indicare che il magma circola meno rapidamente. Ciò però può essere interpretato in due modi: o l’eruzione verrà interrotta oppure avverrà all’improvviso e in modo sorprendente. Gli scienziati dispongono di molti strumenti per monitorare l’attività vulcanica e fare previsioni, ma la natura rimane imprevedibile.
In caso di eruzione, dovrebbe essere simile alle precedenti, manifestandosi come crepe nella crosta terrestre da cui fuoriuscirà lava per diversi chilometri. Ciò che rende questa situazione allarmante è che l’eruzione potrebbe verificarsi vicino ad aree popolate. Intorno alla città di Grindavik si è formata una fessura di 15 km e il probabile punto di uscita della lava si trova a soli 3 km a nord della città, minacciando danni significativi.
Il mondo intero ha gli occhi puntati sull’Islanda in attesa di scoprire se si verificherà questa imminente eruzione vulcanica e quanto sarà grande. Per ora, solo la natura ha le risposte e gli scienziati continuano a monitorare da vicino la situazione. Nel frattempo, gli abitanti di Grindavik rimangono nell’incertezza, sperando che questa minaccia si dissipi presto e che nella regione ritorni la pace.