Immagini dai negoziati per un trattato sull’inquinamento da plastica a Nairobi
Domenica scorsa si sono conclusi nella capitale del Kenya Nairobi i negoziati per un trattato per porre fine all’inquinamento causato dalla plastica. Per una settimana i rappresentanti di 175 paesi si sono incontrati per cercare di trovare soluzioni concrete per combattere questo problema globale.
Tuttavia, nonostante le speranze riposte in questi negoziati, sono stati compiuti pochi progressi. I delegati hanno dovuto affrontare molti disaccordi e le discussioni sono state tese fino all’ultimo minuto. Precedentemente era stato pubblicato un progetto di trattato che presentava diverse opzioni, ma è stato ampliato con 500 nuove proposte, che hanno reso il testo provvisorio ancora più complesso, passando da una trentina di pagine a più di un centinaio.
La principale divergenza tra i paesi riguarda la riduzione della produzione di plastica. La stragrande maggioranza vuole ridurre attivamente la produzione, mentre una minoranza, composta principalmente da paesi produttori di petrolio come l’Arabia Saudita, è favorevole alla gestione dei rifiuti di plastica piuttosto che a limitarne la produzione. Questa posizione è stata pesantemente criticata dai sostenitori dell’ambiente, i quali ritengono che la sola gestione dei rifiuti non sarà sufficiente per risolvere la crisi dell’inquinamento da plastica.
Se non si interviene, infatti, la produzione annuale di plastica nel mondo potrebbe triplicare entro il 2060. Attualmente, solo il 9% della plastica prodotta viene riciclata, il che evidenzia l’urgenza di trovare una soluzione sostenibile a questo problema.
Nonostante le difficoltà incontrate nel corso di questi negoziati, sono emersi alcuni punti positivi. Alcuni paesi, in particolare quelli dell’Africa e delle isole del Pacifico, hanno assunto posizioni ambiziose a favore di un trattato più vincolante. Tuttavia, rimangono una minoranza rispetto ai paesi che difendono i propri interessi economici e preferiscono un approccio volontario piuttosto che restrittivo.
È chiaro che questi negoziati non hanno portato ad un accordo definitivo, ma è importante rimanere ottimisti sulla possibilità che si possano compiere progressi in futuro. Nonostante le differenze e le discussioni complicate, è essenziale tenere presente l’urgenza della situazione e continuare a lavorare insieme per trovare soluzioni efficaci e sostenibili per porre fine all’inquinamento da plastica.
Le immagini di questi negoziati a Nairobi illustrano la complessità di questo problema e la necessità di proseguire gli sforzi per sensibilizzare, educare e agire di fronte a questa grave crisi ambientale. È essenziale che tutte le parti interessate, siano esse governative, economiche o cittadini, si impegnino attivamente nella lotta contro l’inquinamento da plastica, al fine di preservare il nostro pianeta per le generazioni future.