Lalibela, città santa dell’Etiopia inserita nel patrimonio mondiale dell’UNESCO dal 1978, è stata recentemente teatro di scontri tra l’esercito etiope e le milizie Amhara Fano. Queste battaglie hanno sollevato serie preoccupazioni sulla preservazione delle chiese ortodosse per le quali la città è famosa. In questa intervista, le ricercatrici Marie Bridonneau e Marie-Laure Derat, co-direttrici del progetto “Sustainable Lalibela”, fanno il punto sulla situazione del sito e sugli sforzi compiuti per la sua conservazione.
Secondo Marie Bridonneau, i recenti combattimenti avvenuti proprio nella città di Lalibela rappresentano una nuova minaccia per le Chiese. Mentre in precedenza i belligeranti rispettavano il carattere sacro di questi edifici, lo schieramento di un’arma pesante nelle immediate vicinanze del sito mette in discussione questa sacralità che proteggeva la città e le sue chiese.
Tuttavia, Marie Bridonneau ritiene improbabile che Lalibela sia stata deliberatamente presa di mira per la distruzione. Si tratta più di attirare l’attenzione organizzando combattimenti in città. Tuttavia, le vibrazioni generate da questi scontri possono rappresentare un pericolo per le Chiese, che sono già fragili.
Il progetto “Sustainable Lalibela” mira a preservare e formare localmente i lavoratori per svolgere lavori di conservazione. Secondo Marie-Laure Derat, le chiese di Lalibela, interamente scavate nella roccia, sono esposte all’erosione causata dalle condizioni climatiche, in particolare dalla pioggia. Sono quindi necessari interventi per colmare le crepe preservando l’aspetto roccioso del sito.
L’obiettivo è anche quello di formare artigiani e lavoratori in loco per mantenere il sito in buone condizioni. Nonostante i recenti scontri, le squadre locali sono riuscite a portare avanti i lavori in modo autonomo, mantenendo un collegamento telefonico o via internet con i gestori del cantiere.
In conclusione, nonostante i recenti combattimenti rappresentino una minaccia per le chiese di Lalibela, i ricercatori restano ottimisti sulla loro preservazione. Grazie al lavoro di conservazione intrapreso nell’ambito del progetto “Lalibela Sostenibile” e alla formazione dei lavoratori locali, è possibile preservare questo sito eccezionale e continuare ad accogliere visitatori da tutto il mondo.
Nota: questo saggio è un’interpretazione personale dell’argomento menzionato. Non utilizza gli stessi termini o la stessa struttura dell’articolo originale.