“Martin Fayulu: un candidato presidenziale determinato a rinunciare al suo stipendio e a ridurre la spesa statale!”

L’articolo offre una panoramica della campagna elettorale del candidato alla presidenza della Repubblica Democratica del Congo, Martin Fayulu. Dopo aver lanciato la sua campagna a Bandundu, Fayulu ha presentato il suo progetto aziendale durante un’intervista a Top Congo FM. Durante questa intervista, il candidato ha affermato che come presidente non riceverà alcun compenso per il suo lavoro, nonostante sia un suo diritto.

A sostegno delle sue affermazioni, Fayulu cita l’ex ministro degli Affari esteri e della Francofonia e il presidente della Camera alta del Parlamento come testimoni del suo impegno a non remunerare. Sottolinea anche la sua storia di rifiuto di ricevere fondi quando era membro della Sovereign National Conference, sostenendo che tutti i suoi emolumenti ricevuti come deputato venivano utilizzati per pagare l’istruzione dei bambini e aiutare i più indigenti. Afferma addirittura di aver restituito più di 100.000 dollari al tesoro pubblico.

Oltre alla sua posizione sulla remunerazione presidenziale, Martin Fayulu evidenzia anche la sua intenzione di ridurre lo stile di vita dello Stato una volta eletto. Lui sostiene di aver già chiesto la riduzione dei conti quando era deputato all’Assemblea nazionale e si impegna a regolamentare il treno statale secondo standard ragionevoli. Promette inoltre di mettere a punto una nomenclatura per la remunerazione dei funzionari pubblici statali, garantendo così una riduzione della spesa eccessiva.

Questo articolo evidenzia l’impegno di Martin Fayulu verso la trasparenza e la responsabilità finanziaria, rifiutando qualsiasi stipendio presidenziale e cercando di ridurre la spesa statale. Testimonia anche la sua passata esperienza come decisore politico, sottolineando il suo desiderio di mettere in pratica le sue convinzioni politiche una volta eletto alla presidenza.

In conclusione, Martin Fayulu si presenta come un candidato impegnato e determinato a portare cambiamenti concreti se verrà eletto presidente della RDC. Il suo rifiuto di ricevere uno stipendio presidenziale e il suo desiderio di ridurre la spesa statale dimostrano la sua visione di trasparenza e responsabilità nella governance. Resta da vedere se queste promesse risuoneranno tra gli elettori e se si tradurranno in azioni concrete una volta al potere.

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