L’interrogatorio di Nicolas Sarkozy durante il processo Bygmalion ha fatto scalpore davanti alla Corte d’appello di Parigi. L’ex presidente della Repubblica ha contestato con forza ogni responsabilità penale per le spese eccessive della sua campagna presidenziale del 2012. Ha accusato la società Bygmalion di essersi arricchita alle sue spalle, insistendo sul fatto di non aver mai richiesto o beneficiato di frodi.
Nicolas Sarkozy ha dichiarato di non essere mai stato a conoscenza di alcuna frode e di essere ben lungi dall’immaginare l’esistenza di un sistema di fatture false. Ha affermato di volere la verità e si è dimostrato combattivo di fronte alle domande del presidente della corte d’appello, pur ammettendo di non essere ancora riuscito a convincerlo.
L’ex presidente della Repubblica ha anche smentito l’idea che la sua campagna fosse stata “entusiasta”, accusando persone vicine al suo rivale Jean-François Copé e all’agenzia di comunicazione Bygmalion di aver orchestrato l’arricchimento illegale. Ha definito le accuse insensate e una costruzione a posteriori per spiegare come il denaro fosse trapelato ovunque.
Questo processo si aggiunge ai problemi legali già esistenti per Nicolas Sarkozy, condannato lo scorso maggio per il caso delle intercettazioni telefoniche e che dovrà comparire nel 2025 per sospetto di finanziamento libico alla sua campagna presidenziale del 2007.
Questo interrogatorio suscitò un vivo interesse da parte dei media, riflettendo l’importanza e la complessità del caso Bygmalion, nonché il coinvolgimento di una figura politica di spicco. La difesa di Nicolas Sarkozy sta lottando strenuamente per dimostrare la sua innocenza, mentre si moltiplicano i colpi di scena legali. L’esito di questo tanto pubblicizzato processo resta incerto, ma una cosa è certa: l’interrogatorio di Nicolas Sarkozy rimarrà impresso negli annali della cronaca politica francese.