L’utilizzo dei bambini nelle campagne elettorali: una pratica condannata dalla ONG APEE
La ONG Azione per la Protezione e la Supervisione dell’Infanzia (APEE) ha recentemente espresso la sua indignazione per l’uso dei bambini nelle campagne elettorali da parte dei politici. Questa pratica sempre più diffusa priva i bambini del diritto all’istruzione e ne compromette il benessere.
Secondo il segretario esecutivo dell’APEE, Martial Tote, molti bambini vengono trascinati nel vortice delle campagne elettorali, impedendo loro di dedicare tempo agli studi e ai ripassi. Questi bambini vengono mobilitati per compiti come suonare il tamburo, affiggere manifesti o tenere striscioni durante le carovane motorizzate.
Martial Tote sottolinea che i politici devono rendersi conto che sono gli elettori adulti a votare e non i bambini. “Il posto del bambino non è nelle riunioni politiche”, dichiara. Denuncia anche il fatto che questi bambini trascorrono molte ore senza mangiare né bere, mettendo così a rischio la loro salute e il loro benessere.
L’ONG APEE sottolinea che le campagne elettorali si svolgono durante i periodi scolastici, il che compromette l’istruzione di questi bambini. In divisa e spesso lontani da casa, vengono usati come pedine politiche, a scapito del loro sviluppo e del loro diritto all’istruzione.
Questo sfruttamento dei bambini nelle campagne elettorali è una pratica riprovevole e deve essere combattuta. I politici devono assumersi la responsabilità e agire nel migliore interesse dei bambini, consentendo loro di studiare e prosperare in un ambiente sicuro.
L’ONG APEE chiede una maggiore consapevolezza su questo tema e chiede ai politici di rispettare i diritti fondamentali dei bambini, garantendo che possano esercitare pienamente il loro diritto all’istruzione e a un’infanzia sana e appagante.
È tempo di porre fine allo sfruttamento dei bambini nelle campagne elettorali e garantire il loro diritto a un’infanzia protetta e a un futuro migliore.