L’attacco alla residenza del commissario della CENI a Kogi: un tentativo di destabilizzazione
Venerdì notte, la residenza del commissario dell’INEC (Commissione elettorale nazionale indipendente) dello stato di Kogi è stata bersaglio di un attacco. Secondo il commissario di polizia dello stato, Bethrand Onuoha, gli aggressori hanno tentato di entrare nella residenza intorno alle 3:00, ma hanno incontrato una forte resistenza da parte delle forze di sicurezza.
Questo attacco è stato descritto come “molto deplorevole e brutto” dal commissario di polizia. Fortunatamente, le forze di sicurezza presenti sul posto sono riuscite a respingere gli aggressori e ad appiccare il fuoco al veicolo utilizzato nell’attacco.
Da allora, i soldati sono stati dispiegati per garantire la sicurezza della residenza, oltre a monitorare la zona circostante da parte della polizia per prevenire ulteriori tentativi.
Sia il partito politico All Progressives Congress (APC) nello stato di Kogi che il Partito socialdemocratico (SDP) hanno condannato l’attacco ma si sono incolpati a vicenda.
L’SDP ha chiesto un’indagine immediata per identificare i responsabili dell’attacco e assicurarli alla giustizia, mentre l’APC ha incolpato l’SDP e ha chiesto l’arresto immediato del suo candidato governatore, Muritala Ajaka, per il suo presunto coinvolgimento nell’attacco.
Il signor Kingsley Fanwo, portavoce del Consiglio della campagna dell’APC, ha dichiarato in una conferenza stampa che oltre alla residenza del commissario della CENI, ci sono stati anche tentativi di attacco contro il palazzo del governo e la sede del partito.
Ha accusato l’SDP di cercare disperatamente di nascondere i propri misfatti nella regione orientale di Kogi durante le recenti elezioni governative, nonché di corrompere i documenti dell’INEC che potrebbero essere utilizzati nel tribunale elettorale.
Fanwo ha esortato la polizia, il Dipartimento di Sicurezza dello Stato e le altre forze di sicurezza a porre fine a questa spirale di anarchia arrestando immediatamente Ajaka e i suoi sostenitori sospettati di aver ideato l’attacco contro la residenza del commissario della CENI.
Da parte sua, l’SDP, attraverso il suo direttore dei media, ha condannato questo “tentativo di assassinio” del commissario della CENI e ha accusato i delinquenti fedeli al governo statale di essere responsabili di questo attacco.
È essenziale che coloro che sono coinvolti in questo attacco al commissario della CENI siano ritenuti responsabili delle loro azioni in una società democratica.
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