Articolo: Riprendono i bombardamenti nella Striscia di Gaza dopo una tregua di sette giorni
Dopo una tregua di sette giorni, venerdì sono ripresi i combattimenti nella Striscia di Gaza. L’esercito israeliano afferma di aver neutralizzato “200 obiettivi terroristici”, mentre il Ministero della Sanità dell’Autorità Palestinese denuncia un centinaio di morti. Le zone meridionali e settentrionali della Striscia di Gaza sono state duramente colpite dai bombardamenti.
I combattimenti sono ripresi venerdì mattina presto, con edifici colpiti sia nel nord che nel sud della Striscia di Gaza, dove i civili hanno cercato rifugio dai combattimenti nelle ultime settimane.
Entrambe le parti si accusano a vicenda di aver violato la tregua, mentre i civili palestinesi si ritrovano ancora una volta vittime degli scontri. Nel sud della Striscia di Gaza, un’area che fungeva da rifugio per i civili in fuga dai combattimenti, l’esercito israeliano ha lanciato volantini che invitavano i residenti a evacuare quattro città nella regione di Khan Yunis. Questi volantini ordinano ai residenti di spostarsi a sud, indicando che Khan Yunis è una pericolosa zona di combattimento. Sono stati inviati loro anche dei messaggi di testo che li informavano dell’imminente attacco e li invitavano a trasferirsi nei rifugi.
Nel campo profughi di Jabalya, nel nord della Striscia di Gaza, un edificio è stato colpito venerdì mattina da un missile. I combattimenti sono concentrati soprattutto nel sud di Gaza, mentre l’offensiva di terra ha avuto luogo nel nord. I civili stanno cercando di lasciare la città di Khan Yunis e nella città di Gaza si respira un’atmosfera di paura e incertezza.
Dopo una settimana di tregua, gli scontri sono ripresi e la situazione resta tesa nella Striscia di Gaza. A pagare un prezzo elevato continuano a pagare i civili palestinesi, vittime degli scontri tra Israele e Hamas. La situazione umanitaria continua a peggiorare, lasciando poche speranze per un futuro pacifico nella regione.