In un potente atto di solidarietà interreligiosa, musulmani e cristiani si sono riuniti sabato sera presso la Basilica di Nostra Signora d’Africa ad Algeri per pregare per la pace in Medio Oriente, con un’attenzione particolare al conflitto nelle classi a Gaza.
Mons. Jean-Paul Vesco, Arcivescovo di Algeri, ha espresso l’intenzione collettiva di questo incontro, dichiarando: “Oggi abbiamo voluto organizzare una giornata di digiuno e preghiera per la pace e per la fine dei combattimenti, ma con giustizia a Gaza. È una giornata di preghiera in solidarietà con tutto il popolo di Gaza.”
Circa 200 persone, tra cui diplomatici stranieri e rappresentanti di diverse associazioni, hanno risposto all’appello della Chiesa cattolica in Algeria di riunirsi e pregare per la pace nella Striscia di Gaza, dove i residenti sopportano quello che l’arcidiocesi di Algeri ha definito un “tributo insopportabile” alla il conflitto.
Tra i partecipanti c’erano l’ambasciatore francese Stephane Romatet, l’ambasciatore palestinese Fisent Mohamed Mahoum Abu Aita, l’arcivescovo Jean-Paul Vesco e il presidente dell’associazione algerina “Passerelles de la Paix”, Youcef Mecheria.
L’Ambasciatore Romatet ha sottolineato l’importanza della diversità della comunità presente, che comprende musulmani e cristiani, soprattutto in un momento in cui la pace nel mondo è minacciata, soprattutto in Medio Oriente.
“Abbiamo risposto a questo appello per pregare per la fine del conflitto in Medio Oriente, Palestina e Gaza”, ha detto Mecheria.
La guerra in corso tra Israele e Hamas, iniziata il 7 ottobre, ha provocato intense violenze. Israele, promettendo di “annientare” Hamas, ha sottoposto la densamente popolata Striscia di Gaza a incessanti bombardamenti in risposta all’attacco di Hamas.
Venerdì mattina, dopo la fine della tregua di sette giorni, il conflitto è ripreso con rinnovata intensità.