Violenza elettorale nella RDC: le donne vittime di violenza chiedono giustizia e protezione

Le organizzazioni femminili nella Repubblica Democratica del Congo esprimono la loro forte indignazione per l’aumento della violenza elettorale contro le donne. Sono stati segnalati casi di violenza fisica e psicologica, in particolare in seguito alla diffusione di un video virale che mostrava una donna picchiata e torturata a Mbuji-Mayi, nella provincia del Kasai Orientale, semplicemente a causa della sua scelta di voto.

Di fronte a questa situazione inaccettabile, i difensori dei diritti delle donne chiedono alle autorità competenti di adottare misure per identificare, arrestare e assicurare alla giustizia gli autori e i mandanti di questi atti di violenza. Esistono diverse leggi per combattere la violenza di genere, ma è fondamentale farle conoscere e applicarle per proteggere le donne e garantire il loro diritto a partecipare pienamente ai processi elettorali.

Le reazioni delle diverse organizzazioni femminili sono unanimi. Astride Tambwe, presidente della Rete per la protezione dei difensori dei diritti umani, delle vittime, dei testimoni e dei professionisti dei media (REPRODE), sottolinea l’importanza di condannare questi atti atroci e di sensibilizzare l’opinione pubblica sulle leggi esistenti. Secondo lei è imperativo aprire un’indagine per identificare i responsabili e garantire che siano ritenuti responsabili delle loro azioni.

Chantal Kidiata, coordinatrice nazionale della Sinergia di Donne Dinamiche per lo Sviluppo Integrale (SYFEDDI), denuncia questa violenza e ritiene che offuschi l’immagine di chi detiene il potere. Chiede all’autorità competente di aprire un’indagine per punire gli autori di questo atto vergognoso.

Anche il Forum delle donne cittadine e impegnate per la governance, la democrazia e lo sviluppo (FOFECEGDD) esprime la sua rivolta e chiede una regolamentazione dello spazio digitale. Secondo FOFECEGDD, le donne politicamente impegnate sono particolarmente vittime di intolleranza politica, violenza verbale, psicologica e fisica, nonché di molestie informatiche. L’organizzazione condanna questi atti di violenza ed esorta i ministeri della Giustizia, dell’Interno e del Digitale ad agire con diligenza per indagare e proteggere le vittime.

È fondamentale sottolineare che questa violenza elettorale contro le donne va contro i principi democratici e i diritti fondamentali. Le donne devono poter esercitare pienamente il loro diritto di voto e di partecipazione politica, senza timore di essere attaccate, discriminate o ostacolate nell’esercizio dei propri diritti.

In conclusione, è urgente che le autorità competenti adottino misure per porre fine a questa violenza elettorale contro le donne nella RDC. L’impunità non deve essere tollerata ed è essenziale applicare le leggi esistenti per proteggere i diritti e la dignità delle donne nell’attuale contesto politico.

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