“Diplomazia rivelata: il leader delle forze paramilitari sudanesi Hemetti invia un segnale forte con la prima visita all’estero dall’inizio del conflitto”

Il generale Hemetti, leader delle forze paramilitari coinvolte nel conflitto in Sudan, ha visitato giovedì scorso l’Etiopia, segnando la sua prima visita ufficiale all’estero dall’inizio del conflitto. Questa visita arriva dopo il suo soggiorno in Uganda, che ha segnato un notevole cambiamento nella discrezione riguardo ai suoi movimenti.

La posizione e i movimenti di Hemetti furono avvolti nel segreto durante la guerra. Tuttavia, la sua visita in Uganda è considerata la prima visita ufficiale all’estero del capo delle Forze di supporto rapido.

Durante la sua permanenza in Uganda, il generale Hemetti espresse la sua visione dei negoziati, invocando la fine della guerra e la ricostruzione di un nuovo Sudan. Ha sottolineato il suo impegno nei confronti dei risultati della riunione straordinaria dei capi di Stato e di governo dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo, tenutasi a Gibuti il ​​9 dicembre 2023, e ha mostrato la sua disponibilità a impegnarsi in sforzi diplomatici.

Le manovre diplomatiche coincidono con i maggiori sforzi dell’organizzazione dell’Africa orientale, di cui fanno parte Uganda ed Etiopia, per portare al tavolo delle trattative il generale Hemetti e il capo dell’esercito, generale Abdel Fattah al-Burhane. L’organizzazione sta lavorando attivamente per una soluzione pacifica del conflitto sudanese.

Oltre a queste iniziative diplomatiche regionali, lunedì si è recato in visita Tagad Dum, rappresentante della nuova coalizione del Sudan composta da partiti politici e organizzazioni della società civile. La coalizione ha invitato urgentemente i leader di entrambe le parti ad accettare un rapido incontro, aggiungendo un ulteriore livello di impegno diplomatico nella ricerca di una soluzione.

Questa visita di Hemetti in Etiopia e il suo precedente soggiorno in Uganda dimostrano il desiderio di dialogo e la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto che devasta il Sudan. Queste iniziative diplomatiche regionali e la partecipazione della nuova coalizione sudanese sono segnali incoraggianti per il futuro del Paese. Resta da vedere se questi sforzi porteranno a un vero processo di pace e alla ricostruzione di un Sudan più stabile e prospero.

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