“Elezioni nella RDC: prolungamento del voto, opacità e proteste: verso elezioni libere e trasparenti?”

Le elezioni generali nella Repubblica Democratica del Congo, svoltesi il 20 dicembre, hanno suscitato forti reazioni e polemiche. Nella sua relazione preliminare, la missione di osservazione elettorale della CENCO-ECC ha evidenziato diversi punti deboli nella pianificazione operativa della Commissione elettorale nazionale indipendente (CENI). Questi problemi logistici hanno influito sullo svolgimento delle elezioni e hanno sollevato preoccupazioni circa la trasparenza del processo elettorale.

Uno dei maggiori problemi individuati dal MOE CENCO-ECC è l’estensione della giornata di voto, che ha portato confusione e incertezza sulla data di chiusura effettiva delle votazioni. Inoltre, la CENI non ha consentito ad osservatori elettorali, testimoni e giornalisti di esaminare in modo indipendente le operazioni di mappatura dei centri di registrazione e di distribuzione del materiale elettorale. Questa opacità rafforza i dubbi sull’integrità del processo elettorale.

Il rapporto preliminare del MOE CENCO-ECC evidenzia anche carenze nella formazione dei membri dei seggi elettorali e di conteggio (MBVD). Mentre la formazione dei capi dei centri e dei presidenti è stata organizzata a livello dell’antenna, la maggior parte degli altri membri dei seggi elettorali ha ricevuto un semplice briefing o nessuna formazione. Questa mancanza di preparazione adeguata nuoce alla qualità delle operazioni di voto e di conteggio.

Nonostante la pubblicazione parziale dei risultati che mostrano il predominio di Félix Tshisekedi con il 77,35% dei voti, l’opposizione contesta fortemente queste cifre. Martin Fayulu denuncia distorsioni tra i risultati ufficiali e la realtà osservata sul campo. Moïse Katumbi esprime la sua solidarietà all’opposizione e annuncia le prossime azioni per contestare i risultati.

Allo stesso tempo, la società civile e le organizzazioni internazionali deplorano le carenze del processo elettorale e chiedono trasparenza e lo svolgimento di nuove elezioni. La Corte Costituzionale, considerata l’ultimo baluardo del regime in carica, è responsabile della gestione delle controversie elettorali in corso. Tuttavia, alcuni attori politici, come Moïse Katumbi, hanno deciso di non ricorrere a questo organismo, mettendone in discussione l’imparzialità.

Questa tesa situazione politica nella Repubblica Democratica del Congo evidenzia l’importanza di una rigorosa pianificazione operativa e di un processo elettorale trasparente. I punti deboli identificati nel rapporto preliminare del MOE CENCO-ECC evidenziano le sfide che la democrazia deve affrontare in questo paese. Resta ora da vedere come verranno affrontate queste preoccupazioni e se verranno adottate misure per garantire elezioni libere ed eque in futuro.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *