Il Burkina Faso contrattacca: il governo di transizione smentisce le accuse della Commissione ECOWAS
In una dichiarazione in risposta alla recente dichiarazione della Commissione ECOWAS in cui si esprimeva preoccupazione per il “deterioramento della situazione della sicurezza” in Burkina Faso, il governo di transizione ha risposto con fermezza alle domande sollevate.
Esprimendo la sua sorpresa per quella che percepisce come un’interpretazione parziale della situazione della sicurezza, il governo ha sottolineato le innegabili vittorie ottenute dalle forze burkinabè nella riconquista del territorio nazionale e gli sforzi in corso contro i gruppi terroristici. Nonostante questi successi, ritiene che la prospettiva della Commissione ECOWAS appaia parziale.
La Commissione ECOWAS ha accusato le autorità di transizione di aver portato avanti azioni repressive, compreso l’arresto di esponenti politici e della società civile e una presunta “procedura di requisizione illegale e arbitraria” per sopprimere la libertà di espressione. Il governo burkinabé respinge fermamente queste accuse, affermando il suo attaccamento alle procedure legali nella lotta al terrorismo.
Esprimendo sgomento per il silenzio della Commissione ECOWAS su questioni cruciali nella lotta al terrorismo, come il pagamento dei riscatti e i tragici massacri di cittadini ECOWAS, il governo ha criticato quello che percepisce come un atteggiamento compiacente della Commissione nei confronti dei paesi che sostengono i terroristi.
Il governo di transizione rifiuta di lasciarsi intrattenere da quelle che considera comunicazioni immaginarie e sollecita la Commissione ECOWAS a esercitare discernimento nell’esercizio della sua missione.
Il governo sottolinea il proprio impegno nell’affrontare le principali sfide umanitarie e di sicurezza. Invita la Commissione ECOWAS ad allinearsi a questo approccio se è veramente impegnata a sostenere gli sforzi del Burkina Faso.
In conclusione, il governo del Burkina Faso mette in dubbio l’impegno costante della Commissione ECOWAS e chiede il rispetto delle scelte del Paese.